Ufficiale giudiziario ritarda le espropriazioni immobiliari, condannata

Lo avrebbe fatto per pigrizia. Assolta per gli sfratti

 La sentenza è stata pronunciata dal presidente del collegio Giovanni Sgambati

La sentenza è stata pronunciata dal presidente del collegio Giovanni Sgambati

Pontremoli, 3 maggio 2015 - ERA accusata di aver ritardato sfratti ed espropriazioni immobiliari e senza alcun fine personale, solo per pigrizia. E l'altra mattina in tribunale si è concluso (in primo grado), la vicenda giudiziaria che ha coinvolto un ufficiale giudiziario, Rosalba Caimano, all’epoca dei fatti in servizio all’ufficio notifiche della sezione distaccata di Pontremoli del nostro tribunale. L’imputata è stata condannata a cinque mesi di reclusione, una pena inferiore a quanto richiesto dal pm Aldo Giubilaro (un anno e tre mesi) dal momento che il collegio presieduto dal dottor Giovanni Sgambati (giudici a latere Elisabetta Congiusta e Sara Farini) l’ha riconosciuta colpevole solo del reato di omissione di atti d’ufficio, assolvendola invece dall’abuso d’ufficio formulato dalla procura per aver ritardato cinque sfratti esecutivi. La Caimano era stata sottoposta anche ad un procedimento disciplinare da parte della presidente del tribunale Cristina Failla che l’aveva sospesa per dieci giorni. Per l’accusa di abuso d’ufficio l’assoluzione è stata pronunciata perché il fatto non costituisce reato. Entro 90 giorni saranno depositate le motivazioni e quindi la procura deciderà se impugnare la sentenza di assoluzione per uno dei due reati che avevano originato il rinvio a giudizio dell’ufficiale giudiziario. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini preliminari, l’ufficiale giudiziario avrebbe ritardato gli atti solo per questioni di «scarsa produttività». Non vi era, insomma, alcuna condotta preordinata da parte della Caimano che era stata denunciata da alcuni legali che si erano visti «insabbiare» le pratiche relative alle espropriazioni immobiliari. Gli avvocati lamentavano anche mancati incontri con la stesa Caimano senza alcun preavviso. Così si sarebbero dilatati i tempi. Per quanto riguarda i cinque sfratti esecutivi il tribunale ha ritenuto che la condotta dell’ufficiale giudiziario non è sfociata in responsabilità di carattere penale.

Guido Baccicalupi