Sagro, via libera all’escavazione dal Consiglio di Stato

Sospesa l’incompatibilità ambientale che era stata invece accolta dal Tar

La lavorazione del marmo

La lavorazione del marmo

 

Carrara, 30 luglio 2016 - La Walton può continuare l’escavazione al monte Sagro. A deciderlo è stato il Consiglio di Stato, che di fatto, con un’ordinanza ha sospeso la sentenza del tribunale amministrativo di Firenze emessa lo scorso novembre, la quale bloccava a tutti gli effetti l’escavazione di cui la Marmi Walton Carrara eseguiva al monte Sagro, «per il mancato rispetto – si legge nell’ordinanza che riprende uno stralcio della sentenza del Tar– delle prescizioni della pronuncia di compatibilità ambientale». Il consiglio di Stato ha accettato il ricorso presentato dalla Walton e dai suoi legali, Giuseppe Morbidelli, Roberto Righi, Francesco Paoletti di Roma, presentato contro il parco della Apuane, rappresentato dal legale Fabio Ciari, contro il comune di Fivizzano, difeso da Carlo Lenzetti, il ministero delle Attività culturali, Asl e Provincia, Arpat. La decisione del Consiglio di Stato è arrivata soltanto un paio di giorni fa: quello deciso dal Tar è stato quindi sospeso, in attesa dell’udienza che si terrà il 24 novembre

La questione del monte Sagro e delle aziende che estraggono il marmo ha fatto molto discutere la città in queste settimane. Gli ambientalisti si sono scagliati contro il protocollo d’intesa sulla viabilità di accesso ai siti estrattivi del monte Sagro e del monte Borla, stipulato l’8 giugno scorso con la Provincia e i Comuni di Fivizzano e di Carrara, che ha come obiettivo il ritorno all’attività estrattiva nella cave del monte Sagro e del monte Borla, che prevede la realizzazione ad opera del parco di una via di arroccamento alternativa alla strada attualmente impraticabile a causa delle frane, il cui costo e progettualità sarà sostenuto dal Comune di Fivizzano: i confini amministrativi sono localizzati nelle cave Crespina e Castelbaito Fratteta. Al nostro Comune, al fine di una immediata ripresa dell’attività di cava, in attesa della realizzazione della nuova via, è stato chiesto il passaggio per il centro cittadino di un certo numero di camion che trasportano detriti. Questo ha fatto andare su tutte le furie gli ambientalisti, i quali si sono scagliati contro la realizzazione della strada nel parco per far transitare i camion e contro il ritorno dei camion in città.