Anna Pucci
Cronaca

Carrara, si allenta l'emergenza. Carrione, dubbi di Rossi sugli argini: “Verifica immediata su tutti i lavori fatti”

E per le opere future il Genio Civile avrà un ruolo di “supervisore” / DISAGI NEL FIVIZZANESE PER UNA FRANA LUNGO LA STATALE DEL CERRETO-FOTO / LO SFOGO DEL SINDACO ZUBBANI: "SONO STATO AGGREDITO" / ROSSI: "SE I DIRIGENTI LOCALI NON FANNO, LI COMMISSARIO". "SUBITO IL CRONOPROGRAMMA DELLE 215 OPERE URGENTI" / IL VIDEO / CINQUE MILIONI IN ARRIVO A CARRARA / ALLUVIONE: LO SPECIALE

VERTICE Enrico Rossi, al centro, con Narciso Buffoni

VERTICE Enrico Rossi, al centro, con Narciso Buffoni

Massa Carrara, 12 novembre 2014 - Si torna piano piano alla normalità a Carrara. Si allenta l'emergenza, viene revocata l'ordinanza di evacuazione.  E stamani si torna a scuola (con eccezione per l’asilo nido Il Girotondo e per la scuola dell’infanzia Giampaoli di Via Marco Polo a Marina di Carrara).

Un tiepido raggio di sole fa capolino nel cielo di Carrara, ora, tra la rabbia e lo sgomento, è tempo di fare i conti e di trovare soluzioni.

Sul banco degli imputati il CARRIONE. «ALTRI settori degli argini del Carrione potrebbero essere stati costruiti con gli stessi “criteri” del muro crollato. Siccome è inaccettabile che un argine realizzato nel 2007 crolli sette anni dopo, va disposta una verifica tecnica immediata che entro una settimana ci dica se gli argini sono sicuri e, se non lo fossero, quali interventi devono essere realizzati per renderli sicuri. E questa verifica deve essere affidata ai tecnici del Genio Civile».

E’ questo il senso del duro intervento del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ieri mattina al Palazzo Ducale di Massa ha incontrato per due ore i sindaci e i tecnici di Provincia e Comuni apuo-lunigianesi, per fare il punto sulle opere necessarie ad arginare il dissesto idrogeologico. E uno dei temi centrali è, ovviamente, il Carriore.

LO HA sottolineato il sindaco di Carrara, Angelo Zubbani. Sollevando un altro dubbio: fatte salve le responsabilità anche penali per l’argine crollato, l’alluvione del 5 novembre ha evidenziato un problema più ampio. In pratica, se non si fosse aperto il “buco”, sarebbe stata comunque possibile una esondazione. E questo significa che lo studio del 2003 che ha stimato le portate massime a cui il Carrione può essere chiamato a fare fronte (e che costituisce la base per tutti i progetti di intervento di adeguamento dell’alveo, degli argini e dei ponti) potrebbe essere non più attuale, visto che le così dette “bombe d’acqua” sono ormai un fenomeno non più eccezionale. Rossi ha concordato sulla necessità di un incontro specifico per definire che cosa occorre fare per il futuro ma prima ancora, ha sottolineato, serve una verifica su quanto è già stato realizzato perché se i lavori sono stati fatti male in un punto, è possibile che anche altrove si nascondano brutte sorprese. Da qui la necessità di un sopralluogo immediato del quale incaricare il Genio Civile.

Rossi è andato anche oltre. Il presidente ha più volte richiamato alle loro responsabilità gli amministratori, ossia il livello politico degli enti che governano il territorio, ma non ha risparmiato richiami ai tecnici. E, pur non dichiarandola, ha fatto emergere nei fatti una sostanziale sfiducia verso una parte almeno delle risorse tecniche di cui le amministrazioni (o alcune di esse) dispongono. Tant’è che ha proposto a Comuni e Provincia di chiudere rapidamente un accordo in base al quale, in materia di opere pubbliche legate al dissesto idrogeologico, abbia un ruolo di “supervisore” lo stesso Genio Civile, possibilmente “rinforzato” «con i migliori tecnici presi da altri Geni Civili, gente che arriva da fuori». Questo per costruire una “filiera di responsabilità” in grado di evitare errori tecnici nella progettazione e realizzazione delle nuove opere. Perché di fronte a casi come il crollo del nuovo argine a Carrara, ha concluso il presidente, la gente è legittimata a pensare che “o si è complici, o si è ladri, o si è incompetenti”. #allertameteotos Carrara