Un videogioco per rilanciare il centro Gli zombi per salvare la città

L’iniziativa di Elvis Morelli che coinvolge giovani e commercio

La copertina del videogioco

La copertina del videogioco

Carrara, 14 dicembre 2017 -  Un centro storico post-apocalittico con edifici in rovina, monumenti ricoperti dalla vegetazione e un popolo di zombie che si aggira per le strade cittadine assetato di sangue. E’ l’ambientazione horror di «Game over Carrara», il videogame che Elvis Morelli sta sviluppando in questi giorni al laboratorio di San Martino. E proprio al ‘Lab0’ stanno confluendo per farsi fotografare – complice un fortunato passaparola su Facebook – comparse e protagonisti del videogioco, nelle versioni ‘sopravvissuto’ o ‘zombie’. Le loro foto con gli strumenti più disparati (armi, seghe elettriche, pennati, archi, bazooka) stanno spopolando sui social. La trama vuole infatti che in una città che ha subito, in un tempo imprecisato, un evento che l’ha trasformata in città fantasma, squadre di sopravvissuti si organizzino per combattere gli zombie. Come nei migliori horror games o nei più classici horror movies chi viene morso da uno zombie diventa anch’esso un morto vivente. Il giocatore sarà unico, e avrà perso la memoria. Toccherà ai sopravvissuti aiutarlo a muoversi in una città irriconoscibile. Seguendo i loro indizi il giocatore si muoverà cercando di ricostruire la sua storia e quella della città. Protagonisti saranno anche i monumenti, le strade, le piazze: oltre all’interazione con i sopravvissuti, per recuperare la memoria occorrerà rispondere a quesiti ed enigmi sulla storia e la cultura cittadina, raccogliere vari oggetti, interagire con l’ambiente circostante e costruire, tassello dopo tassello, la trama che dovrà portare a scoprire l’evento misterioso che ha provocato la catastrofe. Ma l’originalità del gioco è un’altra. Non si tratterà solo di un’avventura digitale, ma si potrà interagire fisicamente con la città e portare i giocatori dal videogame alla realtà. Il progetto prevede il coinvolgimento di commercianti del centro: presentandosi nei locali affiliati (riconoscibili con un adesivo del gioco) il giocatore potrà sbloccare vari codici per acquisire punti o bonus utili ad arricchire il gioco e svelarne i misteri. E anche questo il senso di «Game over Carrara»: passare dal virtuale al reale, rivitalizzare la città divertendosi, incontrandosi, visitando monumenti e locali del centro. Nelle intenzioni del suo creatore, lo stesso titolo vuole suggerire sia la fine del gioco come nei videogame (Game over) che il gioco all’interno della città (Over Carrara in inglese significa per Carrara, intorno a essa). «L’idea – racconta Morelli – è nata dopo alcuni fotomontaggi realizzati in maniera ironica su un’ipotetica città post-apocalittica. Le foto hanno ricevuto molti consensi, tanto che ho deciso di sviluppare un concept per trasferire le mie ambientazioni in una narrazione più ampia. Ho scelto la forma del videogame soprattutto perché è una delle forme comunicative più attuali dei nostri giorni: non solo intrattenimento, ma anche racconto, apprendimento, cultura, interazione. Nell’era digitale è più difficile mettere un libro nelle mani di un ragazzo che togliergli il tablet o il cellulare»