Strage di pecore dentro un recinto. Cresce l’allarme lupi

Fosdinovo: a colpire, di notte, uno o più predatori scesi dai monti vicini

Lupi (foto di archivio)

Lupi (foto di archivio)

Massa Carrara, 12 novembre 2017 - ERANO CHIUSE in un recinto protetto da una rete ma non c’è stato nulla da fare. La notte scorsa alcune pecore di una razza francese molto pregiata, la lacaune (si pronuncia lacon), famosa per gli agnelli e soprattutto per il latte dal quale si ricavano i formaggi «Roquefort» e «Feta» sono state uccise. Le hanno divorate all’interno del recinto. A colpire uno o più predatori, probabilmente lupi oppure ibridi che le hanno sbranate lasciandone pochi resti. Il fatto è accaduto in località Le Prade di Fosdinovo. Siamo sullo spartiacque fra Lunigiana e Val di Magra, una zona da sempre adibita al pascolo transumante, dove «Renzino» Ricci, decano dei pastori di tutta la Vallata, ha il proprio ovile con annesso laboratorio per latticini a Gignola, a poca distanza dal campo sportivo di Fosdinovo. Nel recinto dormivano un certo numero di pecore del suo gregge che nel totale ammonta a circa 250 capi. Particolare importante. Le «lacaune» sono pecore specializzate sia per il latte che per la carne, sono docilissime ma soprattutto hanno una bella taglia. Mentre gli arieti pesano mediamente un quintale, le femmine toccano i 75 chilogrammi. Sono dimensioni di tutto rispetto per una pecora, e questo non deve essere sfuggito alla vista e al fiuto di qualche carnivoro che forse ha la tana nelle selve fra il Monte Nebbione e il Monte Grosso, che si trova alle spalle del recinto. Ad accorgersi della mattanza è stato il figlio Paolo che all’alba, come sempre, si era recato nel recinto per controllare che gli armenti fossero al loro posto. Purtroppo ha scoperto invece che alcune pecore erano state sgozzate e divorate. Sul posto sono intervenuti i responsabili del servizio veterinario dell’Asl di Massa per verificare l’accaduto e stendere i verbali necessari alla richiesta di risarcimento danni da predatori nei confronti della Regione Toscana. Anche se il danno, in un allevamento specializzato come questo dove forse sono stati uccisi sono i riproduttori migliori, selezionati come “capinucleo”, non sarà mai adeguatamente risarcito.

E’ GIUSTO ricordare che Renzo Ricci, una volta, quando non c’erano i lupi (o se c’erano erano pochissimi) all’inizio dell’estate partiva sul carro bestiame dalla stazioncina di Luni, con tremila pecore sul treno, fino sopra Pontremoli e da lì, fatto scendere quel mare di teste lanose, le conduceva sui pascoli d’altura nella zona di Groppodalosio, nel versante del Passo della Cisa. E tutto era più o meno tranquillo. Ora invece ci sono problemi anche a Fosdinovo.

Roberto Oligeri