«Senza Marmotec perdiamo identità E’ come se Pisa demolisse la Torre»

Claudio Lotto di Confimprese denuncia la miopia del territorio

Marmotec

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Carrara, 16 ottobre 2017 - «Sbagliato chiudere Marmotec. La nostra identità e il tessuto economico ne risentiranno». A parlare è Claudio Lotto di Confimprese Massa Carrara e Versilia. «Tranne una riunione convocata dalla Camera di commercio dal presidente Dino Sodini, nessuno ha cercato di argomentare dagli specifici punti di vista, quali sono state le problematiche che hanno portato alla chiusra della fiera del marmo. Ci riferiamo in particolare ai partiti e alle amministrazioni che hanno governato negli ultimi anni. Cancellare Marmotec dal calendario fieristico è come se Pisa demolisse la torre. Il Brand marmo è troppo importante per il nostro comprensorio. Tutto questo ha voluto dire forse “svendere” il nostro nome le nostre tradizioni, la nostra storia e la nostra cultura a Verona. E di questo fino ad oggi nessuno ha detto nulla se non un agitato consiglio comunale. Crediamo sia un fatto nella sostanza negativo come negativa ci è parsa l’assenza voluta o casuale alla riunione di mercoledì in Camera, della Regione di fatto azionista di riferimento della società. Mancavano sia i consiglieri regionali di maggioranza ed opposizione, sia i parlamentari di maggioranza ed opposizione. Un fatto indicativo di quanto possa valere in termini politici l’interesse nel tentare di ridare vita a Marmotec in funzione di un rilancio complessivo del complesso fieristico e del territorio inteso con rapporti di sinergia con le imprese di settore operanti». «La cancellazione di Marmotec – dice – inoltre comporta di fatto una ricaduta economica negativa sul territorio, dal sistema turistico ricettivo, ai servizi, alla ristorazione. Certamente tutto questo avrà come diretta conseguenza un effetto negativo in termini di presenze e di fatturato ed effetti indiretti derivanti dalla promozione anche rispetto al ridimensionamento che negli ultimi anni alcune importanti fiere hanno avuto. Auspichiamo un serio e concreto intervento della politica e della amministrazioni comunali e regionali. La Regione dovrebbe avviare un processo complessivo di analisi rispetto ai poli fieristici esistenti, magari creando un nuovo soggetto agglomerante dei tre presenti capace attraverso anche azioni di ricapitalizzazione e di complessive ristrutturazioni aziendali guidato da management adeguato, di ricercare soluzioni anche alle sfide che il sistema fieristico mette in atto in altre zona d’Italia con capacità economiche e attrattive maggiori. Marmotec potrebbe ritrovare un proprio spazio ed una sua nuova collocazione capace di rispondere alle esigenze del territorio. Ripensare al polo fieristico un’area di pregio fronte mare di circa 10 ettari significa anche fare investimenti che consentano di ospitare non solo e soltanto manifestazioni di quel tipo, ma altri eventi con conseguente ricaduta economica sul territorio».