Sanac, lavoratori pronti allo sciopero

Venerdì presidio davanti alla fabbrica se non ci sarà l’incontro a Roma. Sos a Volpi e ai big della politica

I membri della Rsu della Sanac di Massa: Renzo Bonini, Andrea Bordigoni e Paolo Faggioni: Silvio Marchini è assente giustificato

I membri della Rsu della Sanac di Massa: Renzo Bonini, Andrea Bordigoni e Paolo Faggioni: Silvio Marchini è assente giustificato

Massa, 18 gennaio 2017 - Alla Sanac di Massa rullano i tamburi di guerra. Ieri mattina i delegati sindacali (i membri della Rsu, per capirci) hanno incontrato, a Palazzo Civico, il sindaco Volpi. Un faccia a faccia chiesto dai lavoratori (accompagnati per l’occasione dai rappresentanti di categoria di Cgil, Cisl e Uil), per sollecitare il primo cittadino a chiamare la vice-ministro dello Sviluppo Teresa Bellanova.

"Abbiamo detto chiaramente al sindaco che deve aiutarci – spiegano Renzo Bonini, Andrea Bordigoni e Paolo Faggioni – il 2 febbraio è previsto un nuovo incontro al Ministero per lo sviluppo economico ma temiano che allora i giochi siano già fatti. Per questo vogliamo incontrare ora la viceministro. Volpi ha detto che chiamerà subito sia la Regione Toscana che il Ministero. Speriamo".

Per premere sull’azienda, Rus e sindacati hanno già deciso una sorta di piano di guerra. Se non ci sarà l’incontro a Roma, venerdì 20 nello stabilimento di Massa i lavoratori incroceranno le braccia due ore per ogni turno, con presidio davanti allo stabilimento dalle 12 alle 16. «Vogliamo avere chiarezza su quale sarà il futuro degli stabilimenti Sanac – su legge in un comunicato sindacale – i lavoratori che coprono il turno 6-14 si fermeranno dalle 12 alle 12, quelli del turno 14 - 22 incroceranno le braccia dalle 14 alle 16, il turno 8-17 si fermerà dalle 13,30 alle 15,30 e il turno 22-6 dalle 4 alle 6». Com’è ovvio, lo sciopero ci sarà se l’incontro con la vice - ministro non avrà luogo, in caso contrario dovrebbe saltare.

"Siamo preoccupati – spiegano i delegati sindacali – nel 2008, quando è esplosa la crisi, lo stabilimento di Massa aveva 152 dipendenti diretti, più l’indotto. Poi alla crisi economica si è sommato il caso Riva, la chiusura degli altoforni di Taranto del gruppo Ilva, eccetera. Ora siamo in 120 e il fatturato è calato di circa il 40%. Per fortuna abbiamo anche altri clienti oltre al gruppo Ilva ma il 60% della nostra produzione va ancora a Taranto. Da una ventina di giorni il gruppo Sanac ha un nuovo amministratore delegato: è l’ingegnere Ruggero Cola, ex direttore dell’Ilva. E’ a capo di tutti i quattro stabilimenti: Cagliari, Vado Ligure, Gattinara e Massa. In tutto sono circa 400 dipendenti diretti, più l’indotto. Il nostro però è l’impianto più grosso. Da anni facciamo parte del gruppo Ilva ma adesso i commissari dell’azienda vogliono separare il destino dello stabilimento di Taranto, dagli stabilimenti Ilva. In poche parole chi comprerà lo stabilimento di Taranto non comprerà anche gli stabilimenti Sanac. E noi dove finiamo? E a chi vendiamo la nostra produzione?".

Non è difficile immaginare cosa vorrebbe dire, per l’economia massese la chiusura della Sanac. E l’Rsu ha pronto un nuovo sos. Ecco i destinatari: Martina Nardi, Andrea Rigoni, Sara Paglini, Laura Bottici, Giacomo Bugliani, Giacomo Giannarelli, Lucio Barani, Egidio Pedrini, Cosimo Ferri, Gianni Lorenzetti e, ovvio, Volpi.