Snai, è braccio di ferro. Doppio sciopero: «Dateci certezze»

Il primo stop tra una settimana

La manifestazione dei dipendenti

La manifestazione dei dipendenti

Lucca, 5 maggio 2016 - Ipotesi telelavoro, certezza invece di dodici ore di sciopero complessive, otto mercoledì 11 maggio, con la copertura completa della giornata fino alle 21 e altre quattro il 24 maggio, data fatidica fissata da tempo per il nuovo incontro tra la proprietà, che in quell’occasione (dopo cinque mesi di rinvii) dovrebbe illustrare il piano industriale, le organizzazioni sindacali, gli esponenti dei lavoratori e i rappresentanti del Comune di Porcari, con il sindaco Baccini ed assessore al lavoro Leonardo Fornaciari. Il 24 maggio ci sarà una manifestazione sotto l’associazione degli industriali dove avrà luogo il summit.

Sono queste le decisioni assunte nel corso delle assemblee che si sono succedute durante i vari turni alla Snai di Porcari. Come noto, dopo il «matrimonio» con Cogemat (capogruppo di Cogetech), società che detiene il 9% del mercato italiano delle macchine elettroniche da gioco, per un’integrazione delle rispettive attività con una operazione che avrebbe dovuto creare il primo polo quotato in Italia dedicato all’entertainment, sono sorte difficoltà successive che hanno evidenziato la necessità di razionalizzare i costi. I «cantieri» aperti, come il gruppo li definisce, sono strumenti per individuare le sacche di fattori improduttivi e cercare di ammortizzare i problemi. I sindacati hanno illustrato la situazione ai dipendenti i quali confermano il mandato a proseguire nella trattativa appoggiando però la serrata.

Anche perché lo spettro dell’equazione trasferimenti uguale licenziamenti è ancora lì che aleggia sulle teste degli addetti dell’impresa porcarese, la maggior parte donne, età compresa tra i 30 e i 40 anni, spesso appena sposate, con figli piccoli o addirittura in arrivo. Persone che troverebbero praticamente impossibile recarsi a lavorare in altre città come a Milano o a Roma. È il fattore rosa, al femminile che preoccupa maggiormente. Le prime, secondo quanto si apprende, a dover fare le valigie sarebbero le addette del comparto slot e Vlt, videolottery. Spunta da parte di alcuni dipendenti anche una proposta costruttiva che per il momento rimane semplice ipotesi ma che potrebbe costituire tema di discussione. Per contenere i costi, con la moderne tecnologie, quello che si fa a Roma lo si può eseguire anche da casa, con il telelavoro, mantenendo i livelli occupazionali ma riducendo gli oneri.