"Più controlli sulle chiese in centro. Ma non si possono militarizzare"

Dopo il caso del parroco sgozzato in Francia, cresce l’allarme

L'unità artificieri dei Carabinieri in piazza Napoleone

L'unità artificieri dei Carabinieri in piazza Napoleone

Lucca, 27 luglio 2016 - L’assalto di ieri nella chiesa di Rouen in Normandia, con il parroco 84enne sgozzato da due squilibrati musulmani, suscita una certa apprensione anche in città. Il fatto che le chiese siano nel mirino non è purtroppo una novità, ma il clima si fa più pesante nelle città d’arte. E ci si interroga sui livelli di sicurezza dei luoghi religiosi.   «La cattedrale di San Martino e le chiese cittadine più frequentate come San Michele – sottolinea il prefetto Giovanna Cagliostro – sono obiettivi sensibili di tipo religioso, da tempo aggiornati su input del Viminale. I controlli per la sicurezza si fanno on regolarità, queste chiese sono monitorate da tempo nel piano antiterrorismo locale. I servizi vengono coordinati con polizia, carabinieri, una vigilanza generica non stazionaria. Non si possono militarizzare le chiese, ma rafforziamo i controlli». Tutto tranquillo, quindi? Eppure ieri in piazza Napoleone c’erano anche gli artificieri della Polizia. «Se dicessimo che qui a Lucca non può succedere nulla – commenta il prefetto – saremmo poco intelligentui. Ma noi cerchiamo di assicurare la maggiore sicurezza possibile. Anche l’esercito è attivo in varie zone della città, per vigilare in primis al tribunale e in altri punti del centro. Ma voglio sottolineare che non ci sono segnali specifici di allerta per Lucca legati al terrorismo».   Anche don Lucio Malanca, parroco del centro storico dice la sua. «Non si può certo dare una risposta di tipo militare a questi episodi. Proteggere le chiese è quasi impossibile. Ma nonostante questo clima, non facciamoci prendere dal terrore. Questi eventi tragici che colpiscono fratelli e sorelle ovunque, da Bagdad alla Francia, ci toccano e ci indignano. Provo dolore per un confratello ucciso così. Ma l’unica vera difesa è quella di non farci prendere dalla paura. L’obiettivo di chi sta dietro questi attentati è controllare la gente, perché se è impaurita si controlla meglio. Gesù è venuto a liberarci, la libertà è un bene prezioso, non facciamocela rubare. Di sicuro non si possono chiudere chiese, scuole, cinema, spettacoli».