Morto dopo la lite per un parcheggio, slittano i funerali di Buchignani

Il "giallo" del nullaosta mancante. La Procura aveva liberato la salma venerdì

I soccorsi e, nel riquadro, la vittima, Pietro Buchignani

I soccorsi e, nel riquadro, la vittima, Pietro Buchignani

Lucca, 18 luglio 2016 - SLITTANO ancora i funerali di Pietro Buchignani, per gli amici «Piero», il 60enne di S.Anna ucciso mercoledì scorso al termine di una banale lite per un parcheggio in via Buonarroti a Lido di Camaiore. La cerimonia funebre, attesa da giorni, sarà probabilmente rinviata a domani nella chiesa di S.Anna. I familiari non hanno ancora potuto rivedere la salma dopo l’autopsia eseguita venerdì mattina dal medico legale Stefano Pierotti. Manca infatti il necessario nullaosta della Procura per liberare la salma.

E QUI nasce un «giallo», perché il magistrato ha firmato quel nullaosta addirittura venerdì scorso, facendo inviare la notifica all’obitorio versiliese. Ma di questo fax pare non vi sia traccia e così l’inevitabile rimpallo burocratico, complice il fine settimana, crea una situazione di stallo che impedisce al momento di dare il via libera alle esequie per l’atteso commiato alla salma. Aumentando così lo strazio di familiari e amici.

LA SITUAZIONE legata al nullaosta dovrebbe essere finalmente sbloccata stamani. A celebrare la funzione sarà lo zio di Delia Bellandi, la moglie di Buchignani, don Franco Teani, sacerdote della parrocchia di Carignano. A lui saranno affidate le parole che accompagneranno lo sfortunato sessantenne ragioniere della Sofidel nell’ultimo viaggio.

E CI SI continua ad interrogare sulla dinamica di questa assurda tragedia, nata da un banale diverbio per un’auto parcheggiata male, quella di Federico Ramacciotti Ceragioli, 43enne di Lido di Camaiore ora accusato di omicidio preterintenzionale per aver sferrato il pugno che ha causato la caduta fatale di Pietro Buchignani, suo vicino di casa al mare.

COME stabilito dall’autopsia, Buchignani è stato colpito al volto con un pugno da ko che l’ha fatto stramazzare a terra all’indietro. ha quindi battuto la testa sull’asfalto restando ucciso praticamente sul colpo. L’aggressore è stato arrestato nel pomeriggio di mercoledì dai carabinieri, ma venerdì è stato scarcerato dal gip, che ha convalidato l’arresto, ma ha disposto gli arresti domiciliari. A pesare positivamente, il fatto che Ramacciotti fosse incensurato e che lui stesso, appena resosi conto della gravità delle conseguenze del proprio gesto, abbia prestato un primo e disperato soccorso a Buchignani. Ma quella scarcerazione addirittura più veloce dei funerali ha lasciato ulteriore amarezza.