Guerra nel Pd sul piano strutturale. Garzella replica a Giannini: "Attacco vergognoso"

La rispostadel presidente del consiglio Comunale al segretario del Pd di Lucca Sud

Matteo Garzella

Matteo Garzella

Lucca, 23 maggio 2016 - E' ormai scontro alla luce del sole in casa Pd. Uno scontro talmente duro da finire per coinvolgere le stesse cariche istituzionali rivestite da esponenti del partito. Il tentativo di mediazione tra maggioranza e opposizione sul tema caldo della tempistica per l'approvazione del Piano Strutturale messo in campo dal presidente del Consiglio Matteo Garzella (Pd) non è andato giù, proprio per nulla, al segretario del Pd di Lucca Sud, Gianni Giannini, che per giunta dirige il circolo a cui è iscritto lo stesso Garzella. E la polemica si fa rovente. Giannini, che da sempre sostiene a spada tratta il sindaco Tambellini, ha preso carta e penna e ha intinto nel curaro l'inchiostro scrivendo una dura lettera aperta a Garzella. Contestandogli la presa di posizione, ritenuta a gamba tesa, sul futuro della Stecca al quartiere Giardino. La vicenda della mediazione sul Piano Strutturale ha generato poi l'attacco a 360 gradi. «Garzella – scrive Giannini – si pone pubblicamente come mediatore di una paradossale situazione scatenatasi sul tema del Piano strutturale. Veti incrociati e motivazioni pretestuose con pallottole di fuoco amico e nemico, di cecchini ben addestrati. La sua iper- attività mediatica, colpisce il cittadino informato per la fragilità delle motivazioni che la portano agli onori della cronaca, perché il suo agire odora di ben altre motivazioni, apparentemente di spuria legittimità». Accuse che fanno riferimento a un possibile ruolo di Garzella alle prossime primarie Pd.

Garzella nel confermare che non intende sottostare a nessun ordine di scuderia. «Non mi sono mai fatto tirare per la giacchetta da nessuno e non intendo farlo ora. Piuttosto mi rammarica che l’attacco provenga da un membro del mio partito – aggiunge – la richiesta di avvantaggiare una parte politica implica il venir meno del ruolo di soggetto super partes, che intendo garantire con fermezza, e pertanto si offende il Consiglio comunale nel suo insieme, quale organo plurale. Ritengo che non sia più il tempo di un PD con al suo interno persone come il segretario del mio circolo che vedono l’amministrazione della cosa pubblica e la politica come una guerra tra bande e pensano ancora alla Siberia come destinazione dove mandare chi semplicemente ricopre un ruolo nelle istituzioni e fa il bene dei cittadini e del partito, aprendo al confronto, e non chiudendolo come vorrebbe l’autore dell’attacco vergognoso che ho subito».