«Giù le mani dalla nostra preside»: il grido dei 500

Mobilitazione a sostegno dei dirigenti che dovranno lasciare l’incarico per una irregolarità che sa di beffa

Il corteo

Il corteo

Lucca, 19 aprile 2015 - Un cavillo non può decidere il licenziamento di 16 presidi toscani. Eppure. Dopo tre anni di lavoro i dirigenti scolastici, il prossimo agosto, dovranno abbandonare il proprio posto e tornare a fare gli insegnanti in attesa, se vogliono, di partecipare al prossimo corso-concorso che gli permetterebbe di rientrare nel ruolo. Perché? Tutto discende dal fatto che il concorso di accesso alla scuola del 2011 è risultato «viziato» per irregolarità della commissione esaminatrice. La prova è stata parzialmente annullata e poi ripetuta e, alla fine, ha condotto a un risultato incredibile: gli elaborati scritti di questi 16 presidi, prima giudicati sufficienti, sono stati bocciati e i presidi privati del proprio titolo, compresa anche la dirigente scolastica lucchese Patrizia Farsetti dell’istituto comprensivo di Barga. A questo punto genitori, insegnanti, collaboratori scolastici, associazioni dei territori si sono coordinati per organizzare tre manifestazioni di solidarietà che ieri si sono svolte a Barga, San Casciano e Campo nell’Elba. Hanno sfilato le delegazioni di tutti gli istituti coinvolti, con il sostegno e la partecipazione di Enti locali. «Giù le mani dai nostri presidi» è il grido che si è levato per esprimere il comune senso di sdegno per la vicenda. «Le comunità non accettano di perdere i propri presidi perché tre anni fa, durante il concorso, non fu perfettamente ossequiata la prescritta procedura per la sostituzione del presidente di commissione - è la nota congiunta, sottoscritta anche dai colleghi pronti a solidarizzare - , non è accettabile che sia un cavillo burocratico a decidere sull’interruzione del loro servizio». L’8 maggio è poi in programma un presidio davanti alla sede della Regione per consegnare le firme di sostegno ai dirigenti scolastici al presidente Rossi e per conoscere l’esito dell’incontro che la stessa Regione e l’Anci Toscana hanno chiesto al Ministro dell’Istruzione. E il mondo della scuola è davvero sceso in piazza. Barga è stato uno dei luoghi simbolo. Circa 4-500 i presenti a cominciare da tutti i docenti, dai bambini e dai ragazzi delle scuole del Comprensivo di Barga, con i loro cartelli colorati e la loro protesta civile e la loro solidarietà per la loro preside a cui si sono stretti tutti durante gli interventi conclusivi svoltisi sul Piazzale del Fosso. Con loro anche le istituzioni locali e tanti altri dirigenti scolastici della Valle a portare la loro testimonianza ed il loro appoggio. «Spero che si trovi lo strumento normativo e legislativo per risolvere il problema - è stato il commento a caldo di Patrizia Farsetti subito dopo la manifestazione - perché questa è una storia brutta. Tutti noi abbiamo preso un grosso schiaffo che sta facendo molto male. Quello che sta accadendo mette a rischio il lavoro portato avanti in questi anni. Vorrei ringraziare i docenti, i genitori, gli studenti che fin da subito hanno espresso il loro appoggio. La loro presenza oggi è di spinta a non mollare ed a tenere duro in una vicenda che, lo ripeto, ha fortemente toccato me ed i miei colleghi toscani. Vediamo adesso quello che succede, ma posso rassicurare tutti all’Istituto comprensivo di Barga. Il mio lavoro andrà avanti e non subirà il peso davvero greve di questa vicenda».