Elettrodotto, il Ministero dice ‘no’ all’inchiesta pubblica

Il Comune invita la Regione a sostenere le istanze dei territori e convoca i comitati

Un traliccio dell'alta tensione (Germogli)

Un traliccio dell'alta tensione (Germogli)

Lucca, 20 settembre 2014 - Con una lettera pervenuta in questi giorni in Comune, il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio ha risposto negativamente alla richiesta avanzata nelle scorse settimane dall’amministrazione comunale di Lucca di attivare una inchiesta pubblica in relazione al procedimento di Valutazione di impatto ambientale che riguarda il riassetto della rete 380 e 132 Kv. In sostanza nella missiva il Ministero afferma che nella stessa procedura di Via attivata vengono analizzati i punti che dovrebbero far parte dell’inchiesta pubblica, vale a dire se l’opera serve, se quello proposto da Terna è il tracciato migliore da tutti i punti di vista (impatto ambientale, urbanistico, paesaggistico, etc.), fino alla considerazione della cosiddetta ‘opzione zero’.

A questo proposito l’amministrazione comunale, per informare i cittadini e per potere condividere ulteriori eventuali iniziative da prendere, la prossima settimana invierà una convocazione per un incontro a cui verranno invitati i rappresentanti di tutti i comitati lucchesi che sono nati sul tema e le amministrazioni comunali dei territori coinvolti nel tracciato ipotizzato per il nuovo elettrodotto. Intanto, dopo avere dato parere negativo all’opera nell’ambito della procedura di Via e recependo di fatto tutte le osservazioni svolte da cittadini e comitati sul progetto di Terna Rete Italia, il sindaco Alessandro Tambellini già nei giorni scorsi ha sollecitato la Regione - nella fattispecie l’assessore con delega alla tutela dell’ambiente Anna Rita Bramerini- a far proprie le istanze avanzate dal Comune di Lucca, in considerazione del fatto che l’opera ha un tale impatto e portata che non può essere realizzata sulla pelle dei territori e delle comunità locali.