Mille sms di minacce alla sua ex. Cinquantenne finisce ai domiciliari

L’uomo non si rassegnava. Intimidazioni anche a un parente di lei

Violenza e stalking

Violenza e stalking

Lucca, 3 ottobre 2017 - Prima le minacce, poi gli atti persecutori fino a una vera e propria azione quotidiana di stalking. Vittima principale dell’inquietante vicenda una donna residente nel comune di Barga, ma anche un parente che l’aveva difesa dall’uomo. Per lui, l’ex compagno cinquantenne geloso, alla fine la Procura ha chiesto e ottenuto dal gip Giuseppe Pezzuti la misura degli arresti domiciliari per il reato di atti persecutori, nella sua abitazione che si trova fuori dalla nostra regione.  E' finita così, almeno si spera, l’escalation persecutoria nei confronti della ex compagnia e del parente che aveva osato prendere le sue difese. Una brutta vicenda iniziata nei mesi corsi, dettata da una insana gelosia nei confronti della donna che aveva deciso di non stare più con lui. Una vicenda fatta di minacce pesanti di morte, tipo quelle che più volte abbiamo sentito in occasione di tanti tragici casi di femminicidio. E poi un migliaio di messaggi persecutori e di minaccia che hanno letteralmente esasperato i due destinatari, alla fine terrorizzati dal perseverare dell’uomo che era già stato oggetto nei mei scorsi di due misure restrittive che gli vietavano di avvicinarsi alla donna.    Le continue minacce di arrivare fino in valle del Serchio e gli elementi emersi, oltre al tentativo di raggiungere la donna sotto casa, dopo un viaggio di alcune centinaia di chilometri, hanno poi convinto il giudice per le indagini preliminari a disporre gli arresti domiciliari al termine di una scrupolosa indagine condotta interamente dai carabinieri della stazione di Barga. I militari hanno scavato a fondo nella vita dell’uomo, nelle cronologie dei suoi social, scoprendo alla fine che lo stesso era già recidivo a questo tipo di reato.    Per le due vittime barghigiane della sconcertante vicenda, un’estate davvero difficile, fatta di paura e di preoccupazione, tanto che entrambi hanno poi deciso di cambiare residenza, in modo da evitare eventuali e sicuramente sgradite visite dell’uomo. Una vicenda che fa ancora una volta riflettere. In questo caso i provvedimenti sembrano aver colpito nel segno lo stalker. E proprio per questo deve servire, a chi rimane vittima di questo reato, di spinta. Mai subire in silenzio, denunciare prontamente queste situazioni. La giustizia c’è e si muove, come è avvenuto sicuramente in questo caso.