Dichiarano bassi redditi per ottenere i contributi: nei guai quattro finti poveri

Verifiche incrociate Comune-Finanza: incassati quasi 18mila euro senza averne diritto

La Finanza

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Lucca, 18 ottobre 2016 - La Guardia di finanza indaga su quattro finti poveri che avevano chiesto e ottenuto dal Comune di Lucca i contributi per pagare l’affitto. Dai controlli effettuati dagli uffici e poi dalle Fiamme gialle, infatti, è emerso che i quattro soggetti avevano dichiarato bassi redditi e patrimonio, ma fornendo una documentazione falsa o fortemente incompleta. Nel frattempo avevano incassato senza averne titolo contributi pubblici per un totale di 17.856 euro, che ora verranno loro richiesti indietro. A far scattare le indagini dei finanzieri erano stati alcuni accertamenti disposti dagli uffici comunali competenti, riferiti ai contributi concessi per il 2013 e 2014. I dubbi dei funzionari comunali sono stati confermati dalle verifiche incrociate dei finanzieri, che al termine delle indagini hanno adesso inviato al Comune l’informativa per indicare le 4 posizioni irregolari.

Si tratta di una stretta collaborazione avviata già da alcuni anni tra Guardia di finanza e amministrazione comunale, in particolare per compiere accertamenti su quanti richiedono contributi sociali per gravi situazioni economiche familiari. Alcuni mesi fa altri due falsi poveri erano finiti nei guai per aver chiesto e ottenuto contributi per l’affitto pur avendo un familiare (in un caso la moglie) con una casa di proprietà intestata. «Il messaggio che sottende alla volontà dell’amministrazione di incrementare questo genere di controlli è che non c’è giustizia sociale senza legalità – commenta l’assessore comunale Antonio Sichi -: la ricreazione è finita. Vogliamo che i soldi che sono a disposizione del sociale vengano a segnati a chi ne ha veramente diritto, e non tollereremo violazioni. Il Comune di Lucca ha potenziato il filo diretto con la Guardia di finanza, le cui indagini possono partire anche d’iniziativa. Ma come amministrazione mettiamo tutto l’impegno nel valutare bene la documentazione che arriva allegata alla richiesta di contributi, perché potrebbe nascondere situazioni falsate, come emerso negli ultimi quattro casi».