Ex amanti in fuga coi soldi di Acque Spa. Corsa per evitare la prescrizione

I legali della società ottengono la data dell’appello. Coppia scomparsa

Solo una parte dei soldi spariti, un milione e ottocentomila euro in tutto, sono stati recuperati

Solo una parte dei soldi spariti, un milione e ottocentomila euro in tutto, sono stati recuperati

Lucca, 17 febbraio 2018 - Una corsa contro il tempo e la prescrizione che, per il reato di peculato, scatterebbe dopo 12 anni e mezzo. E adesso siamo già a undici. Perché questa storia che aveva appassionato in tanti risale al 2007. A quando si persero le tracce dei due protagonisti, che all’inizio erano una coppia. Lui, Enrico Busetta, adesso pluricinquantenne di origini catanesi, ultima residenza a Monsummano. Lei, cinquantenne di Capannori, Laura De Liso, all’epoca dipendente di Acque Spa. Dall’azienda di Ospedaletto, tutelata dall’avvocato Stefano Del Corso, erano spariti oltre un milione e 800mila euro euro tramite un sistema di bonifici. E loro insieme con i soldi: alcune tracce avevano portato a Costarica, Panama e Santo Domingo.

Ma la loro presenza sarebbe stata accertata, a un certo punto, anche in Italia, almeno così aveva fatto sapere la donna in una memoria. E anche adesso non è chiaro dove si trovino. «Non ho più sentito la mia assistita da quando ho presentato l’appello», conferma l’avvocato Lodovica Giorgi, il legale difensore di De Liso che aveva fatto ricorso nei termini di legge, dopo la condanna. Il buco era stato ricostruito dalla guardia di finanza di Pisa. Le indagini, coordinate dalla sezione di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica, erano state particolarmente difficili e soprattutto di carattere bancario ma, alla fine, avevano dato risultati concreti. In primo grado, a maggio del 2012, i due, dopo un’ora soltanto di camera di consiglio, erano stati condannati a 7 anni e dieci mesi per peculato in concorso. I giudici (presidente Luca Salutini, a latere Marco Dell’Omo e Donato D’Auria) avevano di fatto accolto la richiesta del pubblico ministero Flavia Alemi, secondo cui gli imputati dovevano essere condannati a otto anni

Quindi, la richiesta di appello. Ma poi l’udienza era stata rinviata a data da destinarsi per incompatibilità di uno dei giudici. Uno si era già espresso su questo caso quando il Tribunale del Riesame aveva respinto il ricorso contro l’arresto della ex coppia. Perché, come avevano raccontato anni fa i loro legali, già dopo poco dalla loro fuga pare che i due si fossero lasciati. Ora, su sollecitazione della parte offesa, l’udienza è stata finalmente fissata. Evitando – la speranza dell’Azienda – la prescrizione. Una parte della cifra, nel tempo, era stata recuperata. Adesso resta la vicenda penale. E un mistero che negli anni ha incuriosito tante persone. Chissà se fra qualche mese, quando ci sarà a Firenze la nuova tappa di questo caso, i due si presenteranno e come si concluderà questa storia. Su di loro, dall’11 novembre 2008, pende un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice Pietro Murano.