Carcere nell’ex manicomio di Maggiano

Proposta del sindaco, che ne ha chiesto la fattibilità al ministro Orlando

Il carcere, nel centro storico, è inadeguato

Il carcere, nel centro storico, è inadeguato

Lucca, 1 agosto 2015 - L'idea è del sindaco, Alessandro Tambellini: realizzare una maxi-carcere nell’ex ospedale psichiatrico di Maggiano, dove il grande penitenziario possa essere anche una fusione tra quello della nostra città e la casa circondariale di Pisa. Con l’obiettivo dunque di chiudere e riconvertire il San Giorgio. Per concretizzare questa ipotesi, il primo cittadino si è rivolto al ministro della Giustizia Orlando, che si sarebbe detto favorevole a impegnarsi per condurre in porto l’operazione e a verificare la possibilità di un finanziamento ad hoc. Più tiepido invece, a quanto risulta, il sindaco pisano Marco Filippica a cui la prospettive invece non piacerebbe molto.

Di spostare il carcere San Giorgio dal centro storico si parla in verità da decenni, ma è la prima volta che viene proposto l’ex manicomio di Maggiano come possibile soluzione. In passato si era accennato all’eventualità di costruire un edificio ex novo nella zona di Antraccoli (parliamo delle precedenti amministrazioni guidate da Fazzi e Favilla) poi il progetto è finito nel dimenticatoio. Adesso dunque c’è questo nuovo tentativo dell’amministrazione Tambellini, per riconvertire l’ex ospedale psichiatrico abbandonato da anni, attraverso lì’aiuto del Governo. Un’ipotesi, tuttavia, destinata a far discutere. Ad esempio l’opposizione in consiglio comunale. "E’ folle pensare di utilizzare una struttura così importante come Maggiano a commenta a caldo Marco Martinelli (Forza Italia) a per realizzarvi un carcere". Una notizia, quella legata all’ipotesi sottoposta dal sindaco al ministro Orlando, confermata da esponenti della giunta ieri mattina, durante la riunione della commissione urbanistica. Da segnalare che il dibattito sulla necessità su un carcere diverso da quello attuale è tuttavia discussa da molto tempo.

Negli anni e anche recentemente, soprattutto i sindacati della polizia penitenziaria hanno più volte sottolineato come i locali non siano idonei. Quindi non solo sovraffollamento ma anche problemi legati alla qualità dell’edificio e alla sua sicurezza. restare da capire ora se l’idea dell’amministrazione Tambellini (che non sembra appunto condivisa almeno da Pisa come fusione delle due carceri della città) possa comunque andare o meno avanti, oppure se finirà per essere archiviata.