Antenna, ora il comitato si infuria

S.Alessio: «Siamo becchi e bastonati, per colpa del Comune». Dopo il via libera del Tar ai lavori Telecom

Un'antenna

Un'antenna

Lucca, 29 giugno 2015 - «Becchi e bastonati. Così ci sentiamo dopo aver appreso che il Tar ha accolto la domanda di sospensione della Telecom». E’ il commento a caldo del «Comitato Cittadino di Sant’Alessio» sulla vicenda del sostanziale via libera concesso dai giudici del tribunale amministrativo ai lavori per l’antenna di via Fonda. Il Tar, pur rinviando il giuidizio nel merito al 25 novembre, ha infatti annullato la sospensione dei lavori decisa dal Comune tre mesi fa, dando quindi sostanzialmente ragione alla Telecom.   «Per colpa di una cattiva amministrazione – prosegue il comitato – ci siamo svegliati una mattina col rumore delle ruspe e abbiamo appreso dagli operai che stavano alzando un antenna a 40 metri dalle nostre case. Questo è stato possibile perché: Telecom aveva rifiutato il sito preferenziale sul suolo pubblico per “motivi tecnici”. Il Comune avrebbe dovuto chiedere per legge una motivazione fondata, ma per motivi a noi sconosciuti non l’ha fatto. Nel frattempo abbiamo saputo che la localizzazione nell’area preferenziale era tecnicamente possibile».   «Durante l’incontro con l’osservatorio permanente, i tecnici della Vodafone si sono detti disposti a valutare il sito, nel caso che a Telecom venisse negata l’autorizzazione a procedere. Adesso leggiamo nella sentenza “considerato ad un primo sommario vaglio che il ricorso si presenta assistito da adeguati profili di fondatezza, tenuto conto, per un verso, dell’omessa comunicazione di avvio del procedimento di revoca...” . Quando abbiamo appreso che la sospensione è stata accolta per aver “omesso la comunicazione di avvio del procedimento di revoca” ci siamo sentiti presi in giro. Un’altra svista nell’iter amministrativo?. Il nostro Comune – prosegue il comitato di S.Alessio – non ha mai valutato siti alternativi per un’antenna a Sant’Alessio e propone come area preferenziale nel piano della telefonia di nuovo la stessa area che va contro ogni principio del PRAET. Senza la presenza di siti alternativi nel piano della telefonia, diventa impossibile delocalizzare l’antenna anche in futuro, ma questo al Comune sembra non interessare».   «Ci auguriamo che ad una lettura più approfondita da parte del Tar, la Soprintendenza riesca a far emergere con forza le irregolarità nella richiesta di autorizzazione paesaggistica da parte della Telecom. Valuteremo nei prossimi giorni come muoverci a livello legale e saremo senz’altro presenti all’assemblea pubblica del 30 giugno per discutere il Piano della telefonia. Per colpa di una cattiva amministrazione restiamo in attesa di svegliarci nuovamente col rumore dei mezzi pesanti che arrivano per montare l’antenna».