Tragico errore a caccia: ucciso dall’amico

Una battuta al cinghiale notturna costa la vita ad un cinquantanovenne

Vani purtroppo i soccorsi con la corsa all’ospedale di Cecina

Vani purtroppo i soccorsi con la corsa all’ospedale di Cecina

Cecina 15 maggio, 2016 - E’ morto durante la disperata corsa verso l’ospedale di Cecina, dopo che l’amico lo aveva centrato in pieno esplodendo, con il suo fucile, un colpo a pallettoni. E’ il tragico incidente accaduto nei boschi di Riparbella, intorno alle 21 di venerdì sera. La vittima è Giovanni Antonio Giobbe, 59enne del posto, caduto nella trappola del «fuoco amico» aperto dal compagno di caccia bracconiere, anche lui residente in zona e sulla quarantina. Sì, perché di caccia di frodo si trattava. La stagione venatoria è chiusa, ma le attività illegali nei boschi, purtroppo, non si fermano. E, possono anche portare, come in questo caso, ad un epilogo tragico. I due si sono addentrati nella macchia appena calato il sole ed hanno iniziato a cercare le loro prede. Taglie grosse, ovviamente. Hanno puntato i loro fucili verso un cinghiale. Ed ecco partire i primi spari. I due bracconieri a quel punto si separano, cercando di capire se fossero riusciti a far fuori, o meno, la loro preda. La vittima non avverte l’amico e si rintana dietro ad un cespuglio. Una disattenzione che, purtroppo, gli è stata fatale. L’altro vede qualche movimento sospetto e, pensando che si trattasse dell’animale, non esita ad aprire il fuoco. E colpisce Giobbe in pieno petto con una cartuccia carica di tredici proiettili, scambiandolo per il cinghiale ferito. I soccorsi scattano immediatamente: l’uomo chiama il 118, prova anche a rianimare il 59enne, agonizzante a terra in una pozza di sangue. Sul posto - la tragica battuta di caccia è avvenuta in località Le Tegole - si precipitano le ambulanze. Le condizioni di Giobbe appaiono subito disperate ai sanitari. L’uomo riesce a mala pena a respirare. E la morte arriva durante il viaggio verso l’ospedale. Per i carabinieri si tratta, senza ombra di dubbio, di una fatalità: i militari, che hanno subito aperto un’indagine sul caso insieme alla Procura di Pisa, hanno ascoltato a lungo il cacciatore 40enne, le cui dichiarazioni combaciano perfettamente con la ricostruzione della dinamica della tragica cacciata. Per il bracconiere 40enne è scattata una denuncia, in stato di libertà, per omicidio colposo. Inoltre, l’uomo, il cui fucile è stato subito messo sotto sequestro, dovrà rispondere anche ad una serie di contestazioni per bracconaggio. Il corpo della vittima si trova all’istituto di medicina legale di Cecina, dove sarà effettuata l’autopsia.

Ilenia Pistolesi