San Jacopo a due facce: vola il 4, stenta il 10

La cantina biancoverde si sta rinnovando: le parole degli allenatori Mancini e Marconi

L’equipaggio del 4 remi che ha conquistato Risiatori e Barontini (Foto Novi)

L’equipaggio del 4 remi che ha conquistato Risiatori e Barontini (Foto Novi)

Livorno, 27 giugno 2015 - Il nostro viaggio nelle sezioni nautiche prosegue oggi con il San Jacopo, la più «vecchia» insieme al Venezia essendo stata fondata nel 1925.

Dieci remi - Una stagione per gettare di nuovo le fondamenta del San Jacopo. Per questo è stato richiamato sul gozzo biancoverde Roberto Mancini, un allenatore che ha portato al massimo splendore la cantina tra il 2003 e il 2007. «È dura, però, – spiega Mancini – mancano i ricambi giovani a tutti i livelli e su questo influisce anche una riforma che togliendo retrocessioni e promozioni ha portato a far sparire il 4 e ad allontanare i giovani, invecchiando ancor di più gli equipaggi. Prima chi rischiava di perdere il gozzo riusciva a fare una bella gara, ora chi sa di non poter competere si adagia e lo spettacolo ne risente. Va trovata una formula diversa stabilendo fin da agosto, a bocce ferme, che chi fa il 10 non fa il 4, perché così sono aumentate le spese e diminuiti introiti e supporti. Molto meglio con i 16 rioni...». Ma c’è anche un altro aspetto che Mancini sottolinea. «Non si capisce l’importanza sociale delle cantine. Prima c’era un tessuto sociale notevole, si cercavano i ragazzi a settembre e sotto la guida degli adulti si riusciva a toglierne diversi dalle strade. C’erano 160 ragazzi che potevano allenarsi gratis e frequentare ambienti sani e questo era il fulcro del movimento remiero. Ora invece si guarda solo all’aspetto sportivo, al risultato finale e si è perso quello più importante, ovvero il lato sociale». Adesso c’è un Palio da preparare, l’ultima gara della stagione che non vede il San Jacopo tra i favoriti. «I ragazzi si sono impegnati tutto l’anno e sono soddisfatto della loro dedizione. C’è un bel gruppo che potrebbe rendere molto di più in gara, perché a volte facciamo errori che in allenamento non vengono mai fuori. Forse ci manca un leader in barca con una mentalità da gara. Ma sono convinto – conclude Roberto Mancini – che se mi seguono e restano sui 34 colpi, possiamo fare una grande gara: basta non farsi prendere dalla foga e fare la nostra voga...».

Questi gli atleti tesserati: David Capitani, Mauro Basile, Iuri Grieco, Paolo Giordano, Francesco Neri, Bruno Persico, Mirko Rondina, Daniele Secchi, Rodolfo Simonini, Artidoro Sostegni, Matteo Tellini, Tiziano Tosi, Giacomo Bigio, Davide Mancini, Francesco Gambini, Roberto Lambardi, Ernat Mica, Nicolò Cecioni. Timonieri: Kevin Matarese, Thomas Poli, Valerio Piccinini.

Quattro remi - Se il dieci zoppica, il quattro vola. L’equipaggio elbano ha conquistato a mani basse la Coppa Risiatori, confermandosi pure alla Barontini e candidandosi seriamente alla conquista del Palio Marinaro. I ragazzi allenati da Luca Marconi, tra l’altro vicepresidente regionale della specialità «gozzo nazionale», si preparano seguendo i programmi che il tecnico invia loro per la parte atletica, mentre per la tecnica sono seguiti da allenatori locali. Una gozzetta vincente nata quasi per caso. «Giacomo Bigio è sul San Jacopo da 4 anni – spiega Marconi –, non avevamo un equipaggio per fare i 4 remi e con lui è nata l’idea di provare a fare una gozzetta con i ragazzi della Padulella. Anche il palio elbano è in grossa crisi, sono rimaste due sole barche e loro hanno dimostrato di avere una gran voglia di vogare. Sono atleti seri, si allenano il giusto e ci mettono la faccia, oltretutto si pagano tutto di tasca propria».

È difficile seguire la preparazione a distanza?

«Mando loro i programmi giornalieri e sono seguiti da allenatori fantastici, con i quali abbiamo studiato un’impostazione quanto più simile a quella del gozzo nazionale. Tutti dicono che sono brutti a vedersi e che vogano male, ma la barca viaggia forte...».

Adesso il trittico è a un passo...

«Ci abbiamo fatto la bocca, ma non sarà così facile vincere il Palio perché ci sono gozzette agguerrite come Venezia, Ovosodo e Salviano. E poi dovremo studiare bene le virate perché sono abituati a fare le boe in modo completamente diverso. Sarà una battaglia, tutti vorranno batterci: speriamo in una buona boa per avere una chance in più. Comunque stiamo lavorando per vincere».

Che ne pensa delle polemiche sollevate da alcune sezioni nautiche per la scelta di mettere in barca quattro ragazzi elbani?

«Mi sembrano totalmente fuori luogo. Giacomo Bigio è sul San Jacopo da quattro stagioni e nessuno lo scorso anno ha brontolato quando è arrivato quinto con l’equipaggio a dieci remi. Il regolamento parla chiaro ed è possibile far vogare nati o residenti nella provincia di Livorno e fino a prova contraria l’Elba fa parte della nostra provincia. Questi ragazzi – conclude Marconi – non sono dei professionisti, hanno il loro lavoro e si allenano con costanza: sono polemiche sterili».