Paura per una colonna di fumo fuoriuscita da una ciminiera. I vertici di Ineos garantiscono però che non ci sono problemi di sicurezza

La causa è un guasto all'impianto dell'etilene. A notare le fiamme numerosi cittadini e bagnanti. Intervenuti sul posto anche due tecnici dell'Arpat

La colonna di fumo fuoriuscita dalla ciminiera Ineos per lo smaltimento dell'etilene

La colonna di fumo fuoriuscita dalla ciminiera Ineos per lo smaltimento dell'etilene

Rosignano (Livorno), 27 luglio 2015 - Apprensione e spavento ieri sul litorale tra Rosignano e Vada per via di una colonna di fumo nero e fiamme che, a partire dalla mattinata, ha cominciato a fuoriuscire da una ciminiera del deposito di etilene (a lato del Villaggio Fanfani) di proprietà della società Ineos.

A notarla tantissimi cittadini e soprattutto molti bagnanti in vacanza sulla spiagge vadesi, che immediatamente hanno contattato le forze dell’ordine per richiedere informazioni su quanto stava accadendo. In realtà, però, la presenza della colonna di fumo, ricondotta erroneamente dalla cittadinanza ad un incendio fuori controllo,  era in realtà la garanzia di sicurezza per smaltire, tramite una combustione controllata, l’etilene in eccesso.

Come ha sottolineato il direttore di Ineos, Mario Panattoni: “La causa del problema è un guasto ai compressori del sistema di raffreddamento, un’avaria che inizialmente pensavamo di risolvere in breve tempo. In realtà ci siamo poi resi conto della presenza di infiltrazioni di acqua nei compressori, per cui prima di far ripartire l’impianto a pieno regime è necessario ultimare l’essiccamento delle tubature coinvolte. In pratica il guasto al sistema di raffreddamento ha provocato un accumulo di etilene in forma vaporosa, etilene in eccesso che per motivi di sicurezza deve essere smaltito tramite combustione”. “Ci tengo a sottolineare – conclude Panattoni – che proprio il fatto che la fiamma sia accesa rappresenta la garanzia che il problema è stato gestito in massima sicurezza e secondo un protocollo ben definito, in base al quale abbiamo anche avvertito del guasto i Vigili del fuoco, l’Arpat e il Comune”.

Da sottolineare che sul posto sono intervenuti anche due tecnici dell’Agenzia regionale per l’ambiente, inviati per conoscere ogni dettaglio in merito al guasto del deposito chimico di etilene. Appare comunque evidente come la vicenda porti con sé sfumature da approfondire, e su cui non mancheremo di aggiornarvi.