Omeopatia, in crescita l’acquisto dei farmaci

Livorno, Medicine alternative: ne parliamo con Silvia Nencioni, presidente di Boiron Italia

Silvia Nencioni

Silvia Nencioni

Livorno, 1 marzo 2015 - Un mercato in crescita quello dei farmaci omeopatici in Italia, come attestano i dati di mercato IMS nel periodo gennaio-settembre 2014, che rilevano per la nostra Regione una quota di vendite di unita' (confezioni) pari all'8% rispetto al dato nazionale, con una crescita dello 0,2%, rispetto allo stesso periodo dell’anno passato. Per quanto riguarda il fatturato del totale dei medicinali omeopatici venduti in Italia, la Toscana rappresenta il 7,9% (gennaio-settembre 2014). Un trend quindi positivo che, nonostante la crisi economica, fa ben sperare per la diffusione dei medicinali omeopatici e per l’attenzione da parte dei consumatori, sempre più convinti dell’efficacia della cosiddetta medicina alternativa come ci spiega Silvia Nencioni, ad e Presidente di Boiron Italia, filiale dell’azienda leader nel settore. «Da un’indagine che abbiamo commissionato alla società AstraRicerche, i risultati possono dirsi positivi. Gli intervistati dichiarano di volerne sapere di più e, tra questi, ben il 50% desidererebbe che fossero i mezzi di informazione a comunicare su questo tema. Una richiesta di informazione che non stupisce, visto che in Italia, benché gli omeopatici siano riconosciuti dal 1995 come medicinale a tutti gli effetti, non è possibile per le aziende del settore inserire indicazioni terapeutiche e posologia sul packaging o sulla confezione. Questo dipende, non certo dalla volontà delle aziende, ma da un diverso recepimento nel nostro Paese di una direttiva comunitaria europea. L’Italia, infatti, è la sola in Europa ad aver recepito queste norme in maniera restrittiva. Inoltre è notizia di questi giorni, l’approvazione in Commissione Bilancio dell’emendamento alla legge di stabilità che fissa le tariffe per il rinnovo delle autorizzazioni dei medicinali omeopatici e ne proroga i termini fino al 2018. Per quanto ci riguarda, lo slittamento al 2018 cambia di poco le nostre prospettive: per rispettare i termini per la regolarizzazione fissati da anni per il 2015, ci eravamo organizzati già da molto tempo. A questo punto, visto che ci sono altri 3 anni di tempo, spero si possa lavorare insieme alle istituzioni per sbloccare un’anomalia tutta italiana: la mancanza di indicazioni terapeutiche sul foglietto illustrativo dei medicinali omeopatici, che a nostro parere è un fatto davvero molto penalizzante per il paziente, a cui sono negate informazioni fondamentali per la sua salute. E sappiamo quanto sia difficile ricordare la corretta posologia per chi si reca in farmacia per acquistare un prodotto omeopatico. Altro aspetto correlato, molto importante, è il divieto esistente di fare pubblicità sui medicinali, che ha limitato finora l’informazione e lo sviluppo del settore. Peraltro, sappiamo che ben 21 milioni di Italiani desidererebbero che in questi farmaci si riportassero le necessarie “istruzioni per l’uso”, mentre il 59% degli intervistati in Toscana non sa neppure che l’iassenza di indicazioni terapeutiche è legata meramente alla questione legislativa. I farmaci omeopatici sono sicuri ed efficaci, tanto che possono essere somministrati a chiunque e non presentano in genere tossicità chimica, controindicazioni ed effetti collaterali, come invece i farmaci tradizionali (attestato dal 90% degli intervistati). Inoltre, il 47% degli utilizzatori dichiara di preferirli sempre, quando possibile, rispetto ai convenzionali. Ultimo dato emerso dalla nostra ricerca, è che il 72% degli intervistati dichiara che in materia c’è ancora molta ignoranza e, spesso, se ne parla a sproposito. Per questo, ci auguriamo di poter fare al più presto la nostra parte insieme a tutti gli operatori e ai media, affinché non ci sia più carenza di informazione”.

Viola Conti