«Caro Nogarin, vuoi scaricarci colpe solo tue e del movimento»

Latorraca (Pd): «Il ricatto sugli immobili Asl? Lui danneggia la città»

l dottor Alessandro Latorraca, reumatologo e responsabile sanità della segreteria comunale di Federico BellandiI

l dottor Alessandro Latorraca, reumatologo e responsabile sanità della segreteria comunale di Federico BellandiI

Livorno, 26 giugno 2016 - Il sindaco Nogarin vuol scaricare le colpe della sua giunta e del suo partito su chi responsabilmente da anni sta cercando di salvaguardare e potenziare le capacità della sanità livornese e toscana». Alla sparata di Nogarin, il Pd cittadino risponde con il dottor Alessandro Latorraca, reumatologo e responsabile sanità della segreteria comunale di Federico Bellandi.

«Il primo punto debole - esordisce Latorraca - è voler imporre l’uscita dal precedente accordo sul nuovo ospedale invitandoci tutti a tarallucci e vino, cioè Nogarin non è in grado e non ha il coraggio di portare fino in fondo quello in cui crede. Mercanteggia un’idea, la sua, cercando di coinvolgere al ribasso tutta la discussione sull’ospedale, fraintendendo posizioni culturali e scientifiche con posizioni ideologiche. Come Pd livornese per primi ci siamo opposti all’idea della ristrutturazione del presidio ospedaliero per motivi di convenienza economica e scientifica, a favore di un nuovo ospedale che avrebbe generato un netto miglioramento per tutta la comunità cittadina. Ora siamo confortati anche dalla presa di posizione della assessora Saccardi che condividiamo in pieno e sosterremo fino in fondo per il bene della città. Ci risulta veramente aberrante l’idea che tutto ciò che si muova verso un reale progresso di una comunità (si sta parlano di un nuovo ospedale non di una centrale nucleare) in virtù di un malcelato senso di insofferenza antimoderno, venga stoppato».

La sanità territoriale

«A dispetto di un ospedalocentrismo che noi vorremmo depotenziato - spiega Latorraca – la sanità territoriale condurrebbe a servizi più avanzati e efficienti. Stiamo cercando come partito di capire la portata sui territori della riforma sanitaria, a cominciare dalla cosiddetta zonizzazione. Livorno, in deroga alla riforma, conserverà il suo assetto di zona distretto, perché la Regione considera tipica e centrale. Si tratta di discutere di nuovi distretti-ambulatori, di ospedali di comunità, di associazioni tra medici di famiglia, di specialistica ambulatoriale, di centri prelievi, case della salute, in un rinnovato rapporto tra servizio pubblico, privato sociale, associazioni di cittadini e di volontariato. Un vero servizio sanitario pubblico che non necessariamente deve fornire direttamente servizi sul territorio ma svolga efficiente controllo e reale dinamica di corresponsabilità tra i vari soggetti dell’universo sanitario. Un orizzonte immenso sul quale il sindaco avrebbe dovuto già impegnarsi, ma che in una incapacità paralizzante tende sempre a non vedere, mai diventando protagonista di proposte nuove. Ribadiamo la disponibilità a confrontarci con lui su questi temi e aspettiamo che sia lui a fare le proposte, in quanto sindaco; non ci tireremo indietro su argomenti come questo, responsabili come maggiore partito di Livorno della salute comune dei cittadini. Noi intanto con gli stati generali della sanità stiamo cercando risposte che siano il meglio per questa città; altri facciano lo stesso e la smettano di guardarci con ostilità giacobina».

Il «ricatto» immobiliare

«Ultimo punto - conclude Latorraca - quello del ricatto sulle struttura Usl in alienazione; tentativo puerile di considerare la politica. Ribassando i valori immobiliari il danno sarebbe della città, alla faccia dell’arroganza! I piani di alienazione avrebbero trovato soldi da immettere sulla città in ottica di ottimizzazione delle poche risorse disponibili; un trasparente modo di controllo e ottimizzazione dei rapporti tra due enti (comune e azienda sanitaria), comunque autonomi, nel rispetto delle singolari prerogative».