Spinelli e il Livorno Calcio: "La politica? Ci stiamo muovendo anche noi..." / TWITTER

Il patròn amaranto: "Troppe cose non tornano nei conti altrui. Questa storia non finirà qui" / IL SINDACO NOGARIN: "HO FIDUCIA NEL CONI" / IL SENATORE FILIPPI (PD): "IL LIVORNO MERITA DI GIOCARSI LA SALVEZZA SUL CAMPO" / CASO LANCIANO: MERCOLEDI' 1 GIUGNO LA SENTENZA / Twitta con hashtag #LivornoNazione

Il presidente Aldo Spinelli

Il presidente Aldo Spinelli

Livorno, 30 maggio 2016 - "Livorno Calcio, è un caso politico", ha titolato qualche giornale sportivo. E' vero, in certo senso è così: è un 'caso politico' perché sono intervenuti il sindaco Nogarin e il senatore Filippi del Pd. Ma anche e soprattutto perché il 'palazzo' del calcio non può non rendersi conto che almeno nell'ultima giornata di campionato il Livorno ha pagato a caro prezzo gli errori arbitrali, ancorché la 'papera' del portiere Pinsoglio. Contro la Virtus Lanciano un doppio fuorigioco non segnalato e un rigore contro che non c'era: tutti episodi sui quali si continuerà a discutere per molto tempo.

Al momento, però, conta una sola scadenza: è quella di mercoledì 1 giugno, quando la giustizia sportiva si pronuncerà sul 'caso Lanciano' e deciderà, quindi, se ad affrontare la Salernitana nei play out andranno gli abruzzesi o gli amaranto.

Il patròn del Livorno, Aldo Spinelli, che dice? "Ci stiamo muovendo anche noi... - è la risposta che ha dato a 'La Nazione Livorno' -  Ci sono troppe cose che non tornano nei bilanci di diverse squadre... Io ad oggi ho messo 5 milioni di euro per tenere in ordine il nostro bilancio. Com'è possibile che altre società ne dichiarino 2,5-3 con rose di 30 giocatori? Questa storia mi sa che non finirà qua...".