La sindrome del «Pd-exit»

Buona domenica

Paola Zerboni

Paola Zerboni

Livorno, 26 giugno 2016 - «Una regione matrigna che altrove spende e spande per tirar su ospedali ex novo col project financing così da consegnare ai privati i servizi non sanitari, ristrutturando qua e là anche il vecchio. Una Regione che a Livorno - solo per motivi politici - non dà il becco di un quattrino per risistemare il presidio di viale Alfieri, rinunciando a risparmiare (almeno rispetto a quanto servirebbe per la costruzione ex novo) solo per far dispetto al sindaco grillino». Grosso modo la tesi di Nogarin è questa: Livorno paga lo scotto del «Pd-exit», l’aver voluto due anni fa cambiare colore. Ma - dice sempre Nogarin - in questo braccio di ferro, anche la Regione pagherà. Intanto perché non le si fa più realizzare il nuovo ospedale cui tanto teneva (Nogarin definisce lo stallo un suo «risultato») e poi perché non potrà più fare affaroni con la vendita delle proprietà Asl, che il Comune inserì nei piani di sviluppo urbanistico e che - per dispetto - ora declasserà. Se qui fossimo a Roma o Torino, freschi di ballottaggi, questo duellone in corso potrebbe pure risultare appassionante. Il nostro problema, però, è che il «Pd-exit» livornese risale a due fa. «In due anni nasce un bimbo e va ritto», dicono i vecchi. Nasce, sì. E se per caso a giugno questo bimbo ha bisogno di un’ecocardiografia, su quattro ospedali dell’area livornese trova le liste d’attesa chiuse e il primo posto utile è il 24 ottobre. Nasce, e se prima del parto, la sua mamma deve farsi un’ecografia di controllo, ci sta che le tocchi quando lui ha già messo il primo dentino. Non ti augurare poi di finire barellato al pronto soccorso o in coda per un apparecchio acustico (in quel caso rassegnati, starai con l’ovatta negli orecchi un anno intero). Ed è sparare sulla Croce Rossa mettersi a fare l’elenco dei noti e clamorosi casi in cui la sanità malata ha sconfinato nella cronaca nera che più nera non si può. Le morti sospette di Piombino, i reni sbagliati di Lucca, le pinze nelle pance di Massa, gli ascensori ballerini di Cisanello: sono il «bip bip» di qualcosa che non funziona. Negli ospedaloni, nei posti letto tagliati, nella transumanza di infermieri, nei cup (accorpati dall’oggi al domani) che vanno in tilt. E, per tornare a noi, nel muro contro muro tra Regione e Comune di Livorno. Pd contro grillini. Una sindrome cronicizzata che ci ammorba da due anni, tra dispetti e smusate reciproci. Nel frattempo si nasce, ci si ammala, si muore.