La morte di Sara, travolta da un ubriaco: "Ha investito lei e mia figlia e poi le ha schiaffeggiate"

La mamma dell’amica della ragazza uccisa a Donoratico accusa l’automobilista: "Voleva scappare, si è fermato solo perché i ragazzi avevano fotografato la sua targa"

Sara Milo aveva soltanto 17 anni

Sara Milo aveva soltanto 17 anni

Firenze, 2 agosto 2015 -  «Non è vero che si è fermato per prestare soccorso, se ne stava andando ed è sceso di macchina solo perché si è reso conto che i ragazzi avevano preso il suo numero di targa, e lo avrebbero inseguito anche a piedi». Gloria Gabriellini è la mamma di Veronica, la ragazzina anche lei travolta dal trentasettenne ubriaco alla guida dell’Alfa che l’altra notte, davanti al Cavallino Matto di Donoratico, è piombata sulla comitiva di amici di ritorno dalla spiagga, ferendo a morte Sara Milo, studentessa fiorentina di 17 anni. Una tragedia avvenuta sul rettilineo di via Po, alla luce dei lampioni, sotto la luna piena della prima vacanza che i ragazzi passavano in campeggio da soli. Pesano come macigni le parole di mamma Gloria, anche lei, come i genitori di Sara, svegliata nel cuore della notte dai carabinieri di Rosignano. Per apprendere che sua figlia era grave, ma viva. Al contrario della sfortunata studentessa che proprio in quelle ore si arrendeva alla morte.

«Mia figlia non ricorda nulla dell’accaduto - dice la signora Gloria – la sua ultima immagine impressa nella memoria è quella di loro che camminano in fila indiana per tornare al campeggio. Ma ho parlato a lungo con gli altri ragazzi, alcuni di loro sono maggiorenni, non hanno motivo di raccontare una cosa per un’altra. E hanno raccontato che quel giovane alla guida della macchina impazzita, dopo l’urto stava andando via. Mia figlia e Sara erano a terra. Lui ha fatto qualche metro, poi sio è accorto che i ragazzi stavano fotografando il numero di targa. Allora è sceso di macchina e si è avvicinato. Addirittura ha dato anche due schiaffetti a Sara e a mia figlia dicendo loro di alzarsi, che non era successo niente. I ragazzi sono arrabbiati perché hanno letto che lui si era fermato. Le cose non sono andate così. Loro hanno perso un’amica, non raccontano storie».

Veronica, la ragazza ferita, intanto è stata dimessa dall’ospedale. «Ha preteso di essere dimessa - racconta ancora mamma Gloria – non si dava pace. Voleva essere anche lei presente, con gli amici, ai funerali di Sara. E così abbiamo firmato per le dimissioni Ha la testa piena di tumefazioni, è fasciata. Il trauma cranico c’è stato ed è stato importante, ma sembra, per fortuna, che non ci siano conseguenze gravi. Sta male, ma è stata fortunata, lei almeno è con noi. I genitori di Sara non possono più riabbracciarla. Siamo tutti sconvolti per quello che è accaduto». Intanto le analisi tossicologiche hanno evidenziato che il trentasettenne non aveva assunto droghe, anche se il tasso alcolemico oltre tre volte superiore al limite di legge e le dichiarazioni sul suo comportamento dopo l’incidente, fatte dai ragazzi testimoni dell’accaduto bastano già da soli ad aggravare la sua posizione.