Fallimento «Porto 2000», venduta all’asta la collezione di Lenzi

Le 31 opere di grande valore facevano parte del patrimonio privato confiscato dal giudice: l’istanza di restituzione venne respinta di Maria Nudi

Bruno Lenzi e un'opera venduta all'asta

Bruno Lenzi e un'opera venduta all'asta

Livorno, 24 agosto 2014 - Due opere di Mark Kostabi, artista statunitense, un’opera di Salvo nome d’arte del pittore italiano Salvatore Mangione, un’opera di Antonio Nunziante, pittore italiano della corrente metafisica, un’opera di Emilio Scanavino, artista italiano molto quotato, cinque opere di Mario Schifano, uno degli esponenti più qualificati della Pop Art, quattro opere di Fernandez Arman, pittore e scultore francese molto quotato, tre opere di Giuliano Vangi, il maestro fiorentino, conosciuto in tutto il mondo: sono solo alcuni dei tesori che facevano parte del «museo», una collezione di 1200 dipinti appertenuta Bruno Lenzi, 78 anni, ex presidente della Porto 2000. Questi capolavori sono state venduti all’asta per conto del tribunale di Livorno. Bruno Lenzi, appassionato d’arte, rimase coinvolto in una delle indagini più delicate della Guardia di Finanza, coordinata dai pm Antonio Giaconi e Massimo Mannucci, balzata agli onori della cronaca come lo scandalo della Porto 2000. L’ex numero Uno della Porto 2000 nel marzo del 2010 patteggiò quattro anni. Nel maggio scorso, a distanza di ormai 10 anni dalla bufera giudiziaria, sono state battute all’asta, la numero 1681, 31 opere in confisca del «museo» privato di Bruno Lenzi sono state vendute dalla casa d’aste Farsetti Arte molto famosa e conosciuta in tutta Italia. La vendita è avvenuta a Prato tra il 30 ed il 31 maggio quando è stata organizzata l’Asta di opere d’arte contemporanea provenienti da Raccolte Private. Trentuno opere tra quadri, dipinti in olio, smalti su carta, affreschi, scultore in bronzo: una collezione ricchissima che Bruno Lenzi aveva acquistato negli anni, lui che dell’arte ha fatto una passione finita nelle aule di giustizia. 

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