Maturità, piace il tema sul "Confine"

Fra i titoli scelti anche quello sul voto alle donne

Studenti delle superiori al primo giorno di maturità

Studenti delle superiori al primo giorno di maturità

Livorno, 23 giugno 2016 - «Maturità t’avessi preso prima...» cantava Antonello Venditti nella canzone Notte Prima degli Esami, diventata un vero e proprio «must» per tutti i maturandi che si apprestano a sostenere il temibile esame di stato. Di sicuro non vedono l’ora di prenderla i tanti alunni livornesi che ieri mattina si sono imbattuti nella Prima Prova, il fantomatico tema.

Quest’anno per gli alunni classe ’97 il Ministero della Pubblica Istruzione ha scelto delle tracce molto interessanti ed è proprio il caso di dire che chiunque avrebbe avuto l’imbarazzo della scelta. A chiunque tranne che a Cecilia Ciocca, studentessa del Liceo Classico che alla fine ha scelto di parlare del «Confine». «Questo esame lo sto vivendo abbastanza bene – ha detto –, ma sono tutti i miei compagni che mi stanno mettendo l’ansia. Le tracce erano molte e abbastanza differenti, ma non mi sono piaciute un granché. Avrei voluto fare il tema economico perché c’era un bel discorso di Kennedy dal quale prendere spunto. Ma io di Pil e Spread non me ne intendo, perciò ho scelto il confine».

Stessa tematica anche per Benedetta De Vanni, che però è molto più convinta della sua decisione. «Spero di aver fatto bene, di elementi dai quali prendere spunto ce n’erano tanti. Il confine è un tema interessante e attuale, mi ha permesso di fare diverse riflessioni sulle guerre e sull’immigrazione. Il prossimo anno vorrei iscrivermi a Filosofia». Ben 13 maturandi su 43 al Classico hanno, però, sviluppato il tema artistico letterario «B1», quello sul rapporto tra padre e figli. Anche al Liceo Scientifico Enriques in molti hanno scelto quella tipologia, anche se diversi alunni si sono buttati sulla figura della donna nella seconda metà del ’900.

«Io mi sono buttato sul tema di ordine generale – ha detto Nicola Tinca, della 5’A – perché i saggi sono un po’ troppo difficili se non hai tracce che ti colpiscono, mentre l’analisi del testo che ci hanno proposto non l’avevamo trattata in classe. A me piace scrivere e mi sono lasciato andare. Speriamo bene». «Confine» anche per Lorenzo Chimenti, mentre Francesco Arsini ha scelto il rapporto tra padre e figlio. «Questo saggio breve dava spazio a tante riflessioni sulle generazioni che cambiano, è un argomento interessante e l’ho articolato bene. Ma adesso tocca alla seconda prova e allora sì che sono in ansia».

Soddisfatto a metà, infine, il professore Lamberto Giannini. «Erano argomenti troppo facili, al Ministero hanno un’idea di alunno che è diversa dalla realtà. Propongono questi temi radical chic e il rischio è che non emergano le qualità dei ragazzi. Io, comunque, avrei scelto la traccia storica, esaltando l’importanza della nostra Costituzione».