"Un progetto che annulla l'identità del bambino"

Cecina: l'intervento del Coordinamento Comunale dei Giovani Toscani-Lega Nord in merito all'iniziativa "Scuola senza zaino" avviata alla scuola elementare "Guerrazzi"

I membri del Coordinamento Comunale dei Giovani Toscani-Lega Nord

I membri del Coordinamento Comunale dei Giovani Toscani-Lega Nord

Cecina (Livorno), 21 marzo 2017 - “Il progetto "Scuola Senza Zaino” rivolto alla scuola elementare “Guerrazzi” di Cecina prevede un nuovo tipo di impostazione scolastica, fondato sul possesso comune del materiale scolastico e sull’abolizione della cattedra. Tale progetto ha riscosso il plauso dell’assessore regionale all’Istruzione Cristina Grieco. Un tentativo di sovversione del modello scolastico che pare attuarsi come applicazione in ambito pedagogico dei sogni frustrati della Rivoluzione e del ’68”. Così intervengono i membri del Coordinamento Comunale dei Giovani Toscani-Lega Nord, che poi proseguono sottolineando che “questa iniziativa, volendo agire sul bambino attraverso simboli e modi fondamentali della sua crescita e della sua cognizione dei rapporti, non fa altro che annullare l’identità personale. Quello che si instaura è un indistinto collettivismo che ricorda esperienze ideologiche inquietanti del passato. L’alunno viene privato dei fondamentali formativi quali un’organizzazione responsabile del proprio lavoro, una capacità di critica e di percezione della propria singolarità, il riconoscimento dell’autorità. Educare viene da “ex ducere”, ossia condurre fuori: l’educazione è, socraticamente, far partorire la verità. Se viene meno la chiarezza del ruolo educativo, dell’autorità educativa, è sicuramente indebolito un elemento pedagogico e psicologico fondamentale della conduzione del bambino alla verità".

"L’assessore Grieco – concludono i giovani leghisti – definisce il progetto “Scuola Senza Zaino” come “una scuola rock che esce dal disciplinamento”, probabilmente abbiamo un assessore che confonde la scuola con un Hard Rock Café. Le sue parole confermano la destrutturazione che la scuola pubblica italiana sta subendo, nell’ubriacatura generale della sperimentazione fatta sulla pelle dei ragazzi. Certi progetti sono intelligentemente strutturati per non destare sospetti nei genitori e passare per piacevoli modelli di novità. Quello che accade è di destrutturare un poco alla volta le caratteristiche formanti il carattere della persona, ancora una volta nel nome del “progresso”. Come Giovani Toscani vigileremo e continueremo a chiedere ai genitori di non accettare acriticamente ogni esperimento spacciato per “progresso”: sulla pelle dei bambini non si scherza”.