Rifiuti-zero, picnic davanti l'inceneritore

Una provocazione per chiedere la chiusura dell'impianto

Pic-nic davanti all'inceneritore

Pic-nic davanti all'inceneritore

Livorno, 27 marzo 2017 - Picnic del Coordinamento provinciale Rifiuti-Zero Livorno ieri mattina sulle aiuole davanti all’inceneritore del Picchianti. Un gruppo di attivisti e rappresentanti di associazioni ambientaliste e di quartiere aderenti al Coordinamento Rifiuti-zero si è ritrovato di fronte all’inceneritore improvvisando una scampagnata sull’unico «pratino per ora esistente di fronte all’impianto – spiegano gli organizzatori dell’iniziativa – per chiedere pubblicamente al sindaco ed al consiglio comunale di rispettare la promessa di rendere ufficiale ed effettiva, nel piano tecnico finanziario di Aamps che sarà votato domani in consiglio, la volontà di chiudere l’inceneritore al termine di un progetto di progressiva dismissione, come venne annunciato due mesi fa». Fu il sindaco Nogarin a sottolineare questa volontà dell’amministrazione grillina un paio di mesi fa «al posto dell’inceneritore, che spegneremo, sorgerà un pratino».

Il Coordinamento rifiuti zero rivolgedosi sempre al sindaco manifesta il proprio apprezzamento per la sua volontà di spegnere il maxi-bruciatore del Picchianti sollevando però un apio di dubbi. «Nonostante le dichiarazioni del presidente di Aamps (Federico Castelnuovo, ndr) a favore dell’inceneritore e della sua presunta capacità di sostenere finanziariamente l’azienda (quando è dimostrato il contrario), abbiamo molto gradito che lei sindaco abbia voluto ribadire di volerlo spegnere nel più breve tempo possibile, visto che oltre ad affossare i conti di Aamps è molto pericoloso per la salute dei cittadini. Le modalità con cui l’amministrazione vorrebbe programmare lo spegnimento ci lasciano però perplessi. Innanzi tutto perché viene sostenuta la necessità di dover accantonare prima cospicui fondi per la bonifica. Ci risulta che ovunque sia stato deciso di chiudere un inceneritore lo si è fatto, valutando dopo un progetto per la messa in sicurezza».  

Il coordinamento  muove poi la seconda obiezione. « Il Comune continua a sostenere che il mantenimento in funzione dell’inceneritore alla massima capacità fino al 2021 sia necessario per il risanamento di Aamps, mentre Aamps ha certificato che l’inceneritore è uno dei principali fattori di crisi finanziaria. Le aziende che hanno dismesso il loro inceneritore dedicandosi al riciclo si sono velocemente rimesse in sesto, o non sono mai entrate in crisi». Infine il Coordinamento ricorda che nel piano di concordato Aamps presentato in tribunale «non c’è traccia dell’operazione pratino, nè di qualsiasi altro progetto di dismissione dell’impianto. Perciò sindaco le chiediamo di rendere immediatamente operativo un progetto concreto di spegnimento, anche graduale ma che cominci molto prima della fine del suo mandato amministrativo».