Rebecca Sciapi vola al Bolshoi

La bella esperienza della giovane ballerina livornese

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Livorno, 27 agosto 2016 - Chi sogna, vince. Il percorso professionale, scolastico e umano di Rebecca Sciapi si arricchisce di un nuovo e intenso anno all’accademia teatrale più prestigiosa al mondo, il Bolshoi di Mosca. Rebecca, promessa della danza e livornese doc, ha iniziato questa avventura nel 2014, all’età di 14 anni, dopo un importante stage estivo.

«Eravamo stati selezionati in quattro italiani, ora di quella mandata sono rimasta solo io in una classe internazionale di una dozzina di persone – spiega la ballerina – ci sono ragazze e ragazzi dal Brasile, Giappone, Francia e Spagna».

Anche l’esame finale di quest’anno, sostenuto a giugno, è andato: «Sono passata a pieni voti, ottenendo il massimo punteggio sotto ogni aspetto. Come funziona? In un mese circa si imparano degli esercizi che poi dobbiamo ripetere davanti alla commissione, che valuta doti fisiche oltre alla tecnica e al ritmo. Alle Olimpiadi avrei preso una medaglia (ride)».

Ma questa estate è stata tutt’altro che rilassante e la stellina livornese ha passato «mesi infernali, visto che a inizio settembre dovró sostenere gli esami di prima e seconda al liceo Cecioni, per rimanere in pari con la scuola in Italia», spiega.

Sono ritmi molto serrati, che richiedono grande concentrazione e forza di volontà, ecco perché molti ragazzi spesso mollano per la troppa pressione. «Dopo gli esami ripartiró subito per Mosca, per iniziare il terzo anno di quattro in tutto - spiega Rebecca - in pratica quando sono in Russia studio proprio come farei qui, solo in un’altra lingua. Facciamo economia, matematica, fisica, chimica, storia e geografia. Oltre, ovviamente, alla danza».

C'è un altro aspetto, per nulla secondario, che rende quest’esperienza indimenticabile: «Abbiamo accesso illimitato al teatro Bolshoi - racconta ancora - Ho visto moltissime étoile mondiali, compresa la prima ballerina del Bolshoi Zvetlana Zakharova. Questo mi ha ripagato del fatto che amici e parenti quest’anno non sono venuti a Mosca, ma sono stata io a Livorno in marzo. Una liberazione anche culinaria».

Il sogno resta l’American Ballet di New York: «Alla fine della scuola non potremmo comunque rimanere nella compagnia del Bolshoi, che prende solo ballerini russi. E così, io continuo a sognare».