Premio Capperuccio a Paolo Dario. «L’ingegnere è un bambino ribelle»

Il riconoscimento dei Lions Porto Mediceo al pioniere della robotica

Il sindaco Nogarin, Tiziano Paparella del Lions Porto Mediceo e l'ingegner Paolo Dario

Il sindaco Nogarin, Tiziano Paparella del Lions Porto Mediceo e l'ingegner Paolo Dario

Livorno, 21 giugno 2017 - L’ingegnere è un sognatore e un bambino: un ribelle. Io mi sono ribellato alla figura del tecnico che realizza i desideri altrui e ho scoperto il mondo della robotica». Paolo Dario, professore ordinario di robotica biomedica della Scuola Superiore Sant’Anna e del Polo Sant’Anna Valdera, ha ricevuto ieri mattina in sala delle cerimonie a Palazzo Civico il premio Capperuccio istituito dal Lions Club Livorno Porto Mediceo. Il prestigioso riconoscimento, che viene dato alla persona o all’istituzione che ha portato lustro alla città, è stato consegnato dal presidente del club Tiziano Paparella alla presenza del sindaco Filippo Nogarin. «Solo pochi giorni fa abbiamo inaugurato le strutture dello Scoglio della Regina dove troveranno spazio i laboratori allestiti dall’Istituto di Biorobotica della scuola sant’Anna, accanto a quelli del Consorzio di Biologia Marina, del Cnr del Consorzio Lamma e della Capitaneria di Porto – ha detto il sindaco – E proprio le alte tecnologie e l’eccellenza sono oggi incarnate al loro meglio dal professor Paolo Dario. Se l’Italia è così apprezzata a livello internazionale nel campo della robotica gran parte del merito è anche di quest’uomo che ha dedicato la sua vita all’attività scientifica e alla ricerca».

Il premio è stato attribuito «per la riconosciuta eccellenza dei suoi studi e per il significativo contributo nel campo della bioingegneria e nello sviluppo tecnologico applicativo della robotica mondiale. Scienziato dal “multiforme ingegno”, ha saputo percorrere , con spirito “pionieristico” sentieri ancora inesplorati della bioingegneria conseguendo risultati di straordinario valore che lo hanno collocato nel prestigioso novero degli studiosi di livello internazionale ottenendo dalle massime istituzioni importanti ed ufficiali riconoscimenti. Passione per la scienza, curiosità intellettuale, forte determinazione, queste le qualità dell’eminente studioso e le motivazioni del suo particolare successo». «Sono molto schivo di carattere, ricevere premi mi fa onore e mi mette imbarazzo – ha detto il professore – Ho sempre cercato di fare solo il mio dovere, mettendo in opera una delle parabole che mia madre mi raccontava. Quella dei talenti. L’ingegnere per definizione non è uno scienziato e nemmeno un medico salva-vite, né un poeta. Il mio modesto merito è aver ripensato questa figura, il suo ruolo, ribellandomi. Il mondo della robotica, che tanto ho esplorato ed esploro, è un’occasione che può trasformarsi in posti di lavoro».