"Grave violazione del diritto di sciopero in una scuola"

Supplente Ata mandata a pulire le aule assegnate al personale degli appalti che in quel momento scioperava per il rinnovo del contratto nazionale

Un caso di presunta violazione del diritto di sciopero denunciato da  Filcams alle scuole Collodi

Un caso di presunta violazione del diritto di sciopero denunciato da Filcams alle scuole Collodi

Livorno, 24 aprile 2017 - «Durante lo sciopero del multiservizi in una scuola del territorio la segreteria di istituto ha sostituito il personale che si era astenuto dal lavoro, ledendone il diritto di sciopero» questa la dura denuncia la Filcams CGIL di Livorno, dopo essere venuta a conoscenza che nella scuola Collodi di Livorno una supplente ATA, comandata dalla segreteria dell’istituto, ha pulito delle aule assegnate al personale degli appalti, che in quel momento stava scioperando per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. «Un fatto molto grave – sottolinea la Filcams – soprattutto in quanto era stato garantito il servizio minimo previsto per legge, cioè lo svuotamento dei cestini e la pulizia dei bagni».

Le aule non erano state pulite e dovevano rimanere esattamente come le avevano lasciate le lavoratrici «Certo che non si scherza sul rispetto dei bambini – prosegue la Filcams – ma uno sciopero è proprio mirato a creare un disagio per sottolineare l’importanza del lavoro che i lavoratori e le lavoratrici del multiservizi svolgono ogni giorno».

Da mesi va avanti, infatti, la trattativa per il rinnovo del contratto che è sfociata in un grande sciopero nazionale con manifestazione a Roma, a causa dell’atteggiamento delle parti datoriali, le quali stanno ponendo sul tavolo di trattativa pregiudiziali importanti che stanno impedendo il confronto, come il peggioramento delle tutele previste in caso di malattia, le modifiche all’articolato del cambio di appalto e le proposte di aumenti retributivi irrisori.

«Ci risulta - conclude la Filcams - che dalla direzione abbiano comandato una lavoratrice ATA a svolgere una mansione destinata alle lavoratrici dell’appalto che oramai operano da molti anni all’interno delle scuole pubbliche della nostra città, andando così a lederne il diritto di astenersi dal lavoro per difendere il proprio contratto. Da oggi in poi quella scuola per noi è sotto la lente di ingrandimento e non permetteremo più il verificarsi di episodi del genere».