Materiali finiti sulle spiagge, "è cera di idrocarburi"

Forse paraffina. I rilievi dell?Arpat, che indagano sull'origine. Il precedente del 2012: la colpa fu di una nave. "Ma non è pericolosa"

La cera sulla spiaggia

La cera sulla spiaggia

Livorno, 21 giugno - 2017 - Apparterrebbero a una cera di natura idrocarburica (paraffinica o polietilenica) i materiali finiti in spiaggia negli ultimi giorni lungo la costa toscana tra Massa, la Versilia, San Vincenzo ( Livorno) e l'isola d'Elba. È quanto ipotizza l'Arpat dopo le prime analisi sui campioni prelevati precisando che "questa tipologia di prodotto non presenta particolare pericolosità né ambientale né sanitaria".

"Per valutare più approfonditamente l'ampiezza del fenomeno - prosegue la nota dell'Arpat - le capitanerie di porto della Toscana, sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Livorno, hanno dato corso a un'estesa operazione di monitoraggio, mediante pattugliamenti navali e aerei che ha individuato alcune chiazze di prodotto, lungo il versante settentrionale dell'Isola d'Elba e al largo della Riviera degli Etruschi".

Il battello disinquinante Marzocco ha recuperato complessivamente circa 350 chilogrammi di sostanza. Ulteriori contatti con Arpa Liguria hanno permesso di appurare che già il 15 giugno un fenomeno analogo si era verificato nel comune di Finale Ligure (Savona).

"Gli accertamenti analitici sui campioni continueranno nei prossimi giorni e della vicenda è stato informato anche l'Istituto superiore per la protezione dell'ambiente. Un fenomeno del genere, conclude l'Arpat - si era già verificato sulle coste toscane e liguri nel 2012 con spiaggiamento di materiale, in quel caso biancastro, identificato poi come paraffina: si accertò che una imbarcazione aveva lavato con acqua di mare le cisterne che contenevano cera paraffinica provocando lo spiaggiamento di rilevanti quantità di sostanza".