È un Borgo Cappuccini «affamato»

La sezione nautica bianconera punta ad essere protagonista al Palio Marinaro

Il «serrate» finale del Borgo Cappuccini (Foto Novi)

Il «serrate» finale del Borgo Cappuccini (Foto Novi)

Livorno, 29 giugno 2015 - Il viaggio nelle cantine del Palio Marinaro riparte con uno dei rioni storici e tra i più vincenti del panorama remiero labronico: il Borgo Cappuccini.

Dieci remi - Sarà per la storia che rappresenta, sarà la tradizione marittima che incarna, sarà l’aria di porto che si respira delle strade, ma Borgo Cappuccini è uno dei quartieri dove ancora le persone sono attaccate alle proprie origini. E il rapporto tra appartenenza al territorio e sezione nautica è stretto forse come in nessun altro rione. I bianconeri sono la storia del Palio Marinaro. Vantano un’infinità di trofei e organizzano da quasi 40 anni la Coppa Risiatori, la prima gara del Trittico e, per certi aspetti, la più amata dai tutti i vogatori. «Dietro» alla cantina, una delle famiglie più prestigiose di Livorno, i Neri, che sono rimasti una delle pochissime realtà private a continuare a investire nel mondo remiero. Grande organizzazione, forti vogatori, passione e tradizione, però, per adesso non sono serviti a portare sugli scali Novi Lena nemmeno una vittoria. È già da qualche anno che il Borgo vive «stagioni di transizione», che poi però si ripetono puntualmente anche la stagione successiva. E così, gli ultimi due trofei messi in bacheca sono le due Coppe Barontini del 2011 e 2012, conquistate prima che i rivali storici del Venezia prendessero il sopravvento su tutto. Ma, paradossalmente, la gara sui fossi è quella che interessa meno ai bianconeri. «La nostra dirigenza – spiega l’allenatore Davide Panicucci – non dà grande importanza alla Barontini». In tempo di crisi del Palio, purtroppo, sono in molti a pensarla così. Qualche anno fa nessuno si sarebbe immaginato di «snobbare» una delle tre gare del Trittico, ma oggi le forze sono sempre meno e dunque c’è chi preferisce convogliarle tutte verso le altre regate. «Per questo motivo – continua – non l’abbiamo mai praticamente preparata e perciò non è andata bene. Comunque quando ti chiami Borgo non puoi accettare di arrivare quinto in nessuna occasione e adesso vogliamo alzare la testa». Anche alla gara di casa per eccellenza, però, le cose non sono andate benissimo. «Ci eravamo allenati tantissimo per la Risiatori e pensavamo di arrivare almeno secondi. Siamo arrivati terzi, dopo il Venezia e l’Ovosodo e il risultato ci ha lasciato un bel po’ di amaro in bocca. La barca però c’è. Ha risposto subito con allenamenti intensi e voglia di rifarsi». A proposito di barca, l’equipaggio di quest’anno è forse uno dei più giovani tra tutte le cantine. Tanti ragazzi dai 18 ai 24 anni e due o tre anziani a dare consigli. «Lo scorso anno siamo arrivati secondi al Palio e volevamo mantenere quel gruppo per provare a migliorarci in questa stagione. Purtroppo 4 ragazzi sono andati via e dunque siamo dovuti ripartire di nuovo da zero. Il 2015 non è l’ennesimo anni di transizione, ma un anno dove il gruppo è stato costruito per vincere. Forse manca un po’ di esperienza perché a bordo nessuno ha mai vinto un Palio. Ma abbiamo fame. E in una gara corta con 4 scatti possiamo dire la nostra. Tanto dipenderà anche dalle boe, ma sono sicuro che faremo bene».

Quattro remi - Sembra impossibile, ma la crisi del Palio Marinaro ha colpito anche una delle sezioni nautiche più prestigiose, come il Borgo. Fino a qualche anno fa, sarebbe stato impensabile che 4 vogatori, dopo un secondo posto al Palio, lasciassero il gozzo bianconero per accasarsi in altre cantine. Ma nel 2014 è accaduto proprio questo e dunque i borghigiani sono ridotti all’osso. «Da dopo la Barontini – spiega Sergio Biagini, dirigente bianconero e allenatore dell’under 18 e del femminile – la gozzetta non è mai uscita per allenarsi. È una settimana che il nostro 4 è fermo a terra. E questo non per negligenza e poco interesse della cantina per quella categoria. Ma perché manca gente e difficilmente riusciamo a essere in 14 per far uscire entrambe le imbarcazioni». Dovendo scegliere di far uscire una barca o l’altra, i dirigenti borghigiani, ovviamente, preferiscono far allenare il dieci. E questo dimostra quanta importanza abbia tra le cantine la gara delle gozzette... Una categoria che è stata snaturata con l’eliminazione di promozione e retrocessione e che oggi, per molti, non ha più ragione di esistere. «Io mi occupo solo delle bimbe e del Minipalio – continua Biagini – e non ho tempo di gestire anche il 4 senior. Però, se per un malaugurato caso, il prossimo anno non dovessimo più avere l’armo femminile, mi dedicherei volentieri alla gozzetta. Spero proprio di no perché le ragazze sono il nostro orgoglio e perché crediamo nel progetto del Palio femminile. Ma se dovesse succedere, ripartirei dai giovani perché amo stare con loro e mi piace vederli crescere. Bisogna ripartire dai ragazzi. Mi ritroverei quei vogatori che ho avuto nell’under 18 nel 2013 e nel 2014 e potrei dare continuità al lavoro svolto in quegli anni». Ma per ora queste sono solo congetture che lasciano il tempo che trovano. Sia perché il Borgo non ha assolutamente intenzione di mandar via le bimbe, sia perché prima di pensare al futuro bisogna concentrarsi sul presente. E dopo tre gare non proprio all’altezza del nome che è scritto sulla fiancata della gozzetta, al Palio i bianconeri vogliono per lo meno puntare al podio. Ecco la rosa dei senior: Massimiliano Boni, Federico Brondi, Jonathan Bulfon, Christian Chiarugi, Daniele Figaro, Federico Franchini, Giacomo Giorgi, Enrico Laucci, Federico Lonzi, Alessio Marra, Alessio Micheli, Lorenzo Nannucci, Daniele Panicucci, Gabriel Saccaro, Andrea Luca Locci, Alessandro Zago, Alessio Zapparata.

Minipalio e Femminile - Che senso hanno ancora le gare delle ragazze? I tempi in cui gli equipaggi «rosa» erano quattro e in mare si assisteva a delle vere e proprie battaglie sono finiti. Oggi gli armi femminili sono solamente 3, e qualche volta anche solo 2, e sul primo gradino del podio arrivano sempre e solo le borghigiane. Ma non provate a dire alle bianconere di smettere perché per loro la voga è tutto e, nonostante l’assenza di avversarie «degne» riescono sempre a trovare gli stimoli per andare avanti. Tra una partita a carte e l’altra, l’allenatore Sergio Biagini ci spiega come vanno le cose. «Quest’anno – racconta – abbiamo battuto tutti i record delle passate stagioni. Sappiamo di essere la barca più forte ma questo non ci toglie la grinta. Il nostro obiettivo al Palio è battere il tempo dell’anno scorso quando impiegammo 5’55” per percorrere mille metri. Le bimbe fanno la gara su loro stesse e questo è lo stimolo più grosso. Speriamo, comunque, che il prossimo anno gli equipaggi femminili tornino almeno 4, sennò non c’è gusto. Ho sentito dire che l’Ardenza vuole ripresentarsi. La voglia c’è e ci sono anche delle ragazze appassionate. Speriamo bene». Tutto da rifare, invece, per il Minipalio. «Siamo ripartiti da zero con ragazzi di 16 anni, tutti al loro primo anno in questo mondo. E le cose sono andate anche troppo bene. Devono ancora crescere, ma ci alleniamo in prospettiva futura. Lavoreremo insieme ancora 2 anni». Femminile: Giulia Volpi, Jenny Guarnieri, Irene Perugini, Mara Locci. Under 18: Nicola Liperini, Lorenzo Vivone, Giorgio Callipo, Grancesco Liperini. Timoniere Andrea Brigiotti.