Asilo parrocchiale: Ici da 23mila euro

La battaglia tra il Comune e la parrocchia finisce in Cassazione

Bimbi all’asilo

Bimbi all’asilo

Livorno, 23 maggio 2015 - Sono tanti, troppi 23mila euro di Ici per un asilo parrocchiale. Sono tanti per chi deve quotidianamente fare i conti con il costo del servizio che, per la gestione dei bambini, deve essere di estrema qualità e dunque non si bada a spese. Ecco che l’esosa richiesta di 23mila euro arrivata sui tavoli della parrocchia Nostra Signora del Rosario è finita sui tavoli della Commissione tributaria regionale di Firenze sezione di Livorno. Della vicenda ce ne parla don Pier Giorgio Paolini, parrocco della chiesa: "Noi abbiamo sospeso il pagamento di questi soldi – dice il parrocco – e come noi anche altri asili privati ai quali è stato richiesto il pagamento di Ici da migliaia di euro".

La prima istanza di giudizio ha dato torto alle richieste della parrocchia ma la seconda invece ha ribaltato il primo giudizio e ha dato ragione ai contestatari.  Ecco che il Comune, come si legge nella delibera della giunta comunale che si è riunita lo scorso 19 maggio, ricorrerà alla Corte di Cassazione affidando l’incarico all’avvocato Paolo Macchia dell’avvocatura civica. E’ evidente che la sentenza 2353/23/14 della Commissione tributaria regionale di Firenze, avverso alla sentenza 61/01/13 di quella di Livorno, apre un varco a tutte le cause fatte contro il pagamento dell’Ici per quanto riguarda attività gestite da realtà religiose e il Comune non vuole certo farsi sfuggire introiti così rilevanti come quelli indicati.

Ma don Pier Giorgio ricorda anche che "il nostro asilo è operativo da tantissimi anni – dice il prelato – ed è stato inaugurato agli inizi degli anni ’60, quindi moltissimi anni fa. Ad oggi vi trovano ospitalità una sessantina di bambini, dai 3 ai 5 anni, e la qualità dei servizi che vengono garantiti è molto alta infatti questo asilo è estremamente richiesto dalle famiglie livornesi". C’è tutta l’amarezza per una vicenda che risale indietro nel tempo, con l’allora assessore al bilancio Valter Nebbiai che aveva già avuto a che fare con parroci affatto contenti di dover pagare migliaia di euro di Ici. La situazione dell’asilo gestito dalla parrocchia Nostra Signora del Rosario è simile, appunto, anche ad altre scuole private. E’ un problema annoso, quello del pagamento dell’Ici su locali gestiti dalla chiesa o da altre confessioni. Negli anni si è cercato di trovare un compromesso tra le attese delle pubbliche amministrazioni e le esigenze invece degli istituti religiosi ma, ecome dimostra questa vicenda, al momento l’unica soluzione sembra essere quella del ricorso alle vie legali. Dunque ora si saspetta l’ultimo pronunciamento della Corte di Cassazione e sia la Parrocchia Nostra Signora del Rosario che le altre che sono in contenzioso con l’amministrazione stanno con il fiato sospeso.