Antonio, il piombinese doc pazzo dell'Atalanta (ma non sa spiegare realmente perché)

Il lato irrazionale delle passioni sportive è spiegato dalla storia di questo quarantenne. Che è stato intervistato da Bergamo Post

Antonio, il piombinese tifoso atalantino (Foto da Bergamopost.it)

Antonio, il piombinese tifoso atalantino (Foto da Bergamopost.it)

Francesco Marinari

Twitter: @framar1977

Piombino (Livorno), 23 ottobre 2014 - C'è qualcosa di totalmente irrazionale nel tifo calcistico. E la storia di Antonio Monaci, 41 anni da Piombino, è lì a dimostrarlo. Lui, toscano doc, che potrebbe tifare una squadra della sua terra tra le tante che affollano i campionati dalla A alla Legapro, tifa invece per l'Atalanta. Tifa per i colori bergamaschi, e il fatto che il nerazzurro sia anche il colore del Piombino Calcio è solo una coincidenza. Perché lui ha in mente da 25 anni solo la "Dea", così i bergamaschi chiamano la loro amata squadra. Antonio segue l'Atalanta nelle trasferte toscane ma non solo. La sua storia è stata raccontata da "bergamopost.it", portale di notizie bergamasche che ha glorificato questo insolito ma appassionatissimo tifoso. E le foto di Antonio con bandiera e sciarpa atalantina fanno bella mostra di sé sul portale. La folgorazione sulla via di Damasco è stata durante un Atalanta-Malines vista in tv: era il 1988 e non si trattava di una partita come tante, ma della semifinale di Coppa delle Coppe, che l'Atalanta, squadra di serie B, si giocò fino in fondo pur perdendo. Fu un momento storico per la città di Bergamo. "Mi contagiò l'atmosfera e da allora non lasciai più l'Atalanta. Avevo 15 anni", racconta Antonio. 

Da allora tante partite viste nelle trasferte toscane dei nerazzurri, oltre a una serie di altre partite. Una sola volta però è andato allo stadio "Atleti Azzurri d'Italia" a vedere l'Atalanta in casa. Ma conta di tornarci quanto prima. Antonio non è visto male dai suoi amici per questa passione, anzi. Racconta a Bergamo Post: «I miei amici condividono al 100% la mia passione, sanno tutti quanto patisco e quanto gioisco per l’Atalanta e, pur avendo fedi calcistiche diverse, mi sono sempre vicini. Se capita di battere l’Inter, amici juventini mi scrivono e mi chiamano per ringraziare: è un po’ come se fossero tutti tifosi come me».

E la prossima trasferta quale sarà? «E’ come se io fossi già a Empoli, vedrò la partita certamente sugli spalti del Castellani a fine novembre. Sto cercando anche di organizzarmi per venire a Bergamo prima di Natale: ho amici in città, ci tengo tantissimo ad incontrare tifosi che condividono la mia passione e che finora sono riuscito a conoscere solo via telefono o su Whatsapp».