'Ndrangheta, superlatitante in manette alla Spezia

Minacce di morte per una partita di droga non pagata: i carabinieri cercano i pusher e trovano Biagio Tramonte, cognato di Salvatore Iemma

Operazione dei carabinieri

Operazione dei carabinieri

La Spezia, 20 luglio 2016 - Minacciato per una partita di droga non pagata, denuncia tutto ai carabinieri e li fa arrestare. Tre persone sono finite in manette nell'operazione condotta dal Nucleo investigativo del reparto operativo e del Norm della compagnia della Spezia. Tra i fermati anche Biagio Tramonte, classe 1967, che deve scontare una pena residua di 2 mesi e 24 giorni di reclusione per 416-bis:  affiliato al clan ''Società di Rosarno'', coinvolto nell'operazione ''Il crimine'' contro la 'ndrangheta, e condannato in via definitiva a 4 anni e 8 mesi. Tutto è nato dalla denuncia all'Arma di uno spezzino coinvolto in una vicenda di droga e minacciato di morte da tre calabresi per una partita di droga non pagata. I militari hanno cercato di intercettare e bloccare gli autori dell'estorsione mentre si recavano a prelevare dalla vittima il denaro pattuito, ma i malviventi hanno cambiato il luogo dell'incontro prima che i militari potessero intervenire, riuscendo a fuggire. Agli occhi dei militari non è però passata inosservata una terza persona, il Tramonte, che aveva assistito alla scena dalla finestra di un appartamento di corso Nazionale, e che una volta individuato ha tentato di allontanarsi, finendo però con l'essere subito bloccato. Gli altri due malviventi, un amico e il figlio di Biagio, sono stati fermati a casa dello zio, Salvatore Iemma, cognato proprio di Tramonte e già in carcere per l'omicidio della moglie Antonietta Romeo, avvenuto nell'agosto 2014.