Adolescenza, un mondo da capire tra depressione e aggressività

Seminario con il professor Gabriele Masi dedicato al dialogo

Atti di violenza fra giovani: una forma di grave disagio

Atti di violenza fra giovani: una forma di grave disagio

Grosseto, 24 maggio 2016 - L’adolescenza è un terreno delicato da percorre ed esplorare. Conflitti, crisi, entusiasmi e disagi ne compongono un quadro emotivo complesso, esposto spesso al rischio di una certa incomunicabilità con il mondo degli adulti. Il professor Gabriele Masi parla di depressione e aggressività, domani, al seminario organizzato da Fondazione Il Sole e Fondazione Bianciardi. Due fondazioni cittadine, Il Sole e la Bianciardi, con il patrocinio della Fondazione Grosseto cultura, uniscono le forze e organizzano un seminario di grande interesse e attualità con relatore uno dei massimi esperti italiani di problemi dell’età adolescenziale. L’appuntamento è per le 17 nella sala convegni del Museo di storia naturale in piazza della Palma. Ad introdurre Masi, sarà il dottor Giuseppe Cardamone, nella sua veste di medico psichiatra.

«Il tema del disagio giovanile – spiegano Massimiliano Frascino e Massimiliano Marcucci, presidenti rispettivamente de Il Sole e la Bianciardi – è un tema di grande interesse collettivo con diverse sfaccettature, di natura sociale, psichiatrica e comportamentale. Basta considerare l’incremento dei fenomeni di aggressività e disagio che anche nella nostra realtà si sono manifestati negli ultimi tempi. Avere un confronto con un esperto ci è sembrato un’opportunità da cogliere». Il professor Gabriele Masi è direttore dell’unione operativa di psichiatria e psicofarmacologia dello sviluppo dell’istituto scientifico Stella Maris di Pisa, uno dei centri più noti nello studio e nella cura delle malattie psichiatriche. Masi, noto a livello internazionale, docente in varie università italiane e straniere, è autore di più di 400 pubblicazioni scientifiche. La sua attività si concentra in particolare sui disturbi dell’umore (depressione e disturbo bipolare), i disturbi d’ansia, il disturbo ossessivo-compulsivo, le psicosi e l’autismo in età giovanile.

«Ultimamente – spiegano gli organizzatori – nel dibattito pubblico cittadino vengono messi in evidenza comportamenti giovanili socialmente pericolosi, di adolescenti dediti ad attività criminose. Spesso le prese di posizione sul tema risultano prive di basi scientifiche, che ingenerano pregiudizi e reazioni basate esclusivamente sulla paura e sulla repressione. L’incontro promosso dalle fondazioni mira a fornire alcuni spunti di riflessione a un pubblico non solamente formato da specialisti, con la speranza che il tema, scientificamente fondato, possa divenire materia costante di discussione dell’opinione pubblica. La banalizzazione delle problematiche adolescenziali, infatti, rischia di tradursi nella sottovalutazione dell’importanza delle politiche di welfare, con servizi largamente insufficienti per una fascia non marginale della popolazione». Una giornata dedicata a un argomento complesso, il cui scopo è non solo fornire spunti di riflessione ma anche le giuste coordinate per avvicinarsi al problema, soprattutto in riferimento al non sempre immediato rapporto tra generazioni diverse, dovuto a un differente sentire e spesso a una differente percezione dei comportamenti aggressivi e delle conseguenze che da essi possono generarsi. Un aiuto al dialogo e alla compresione reciproca.