Parroco accusato di abusi sessuali: indagini chiuse e presto dal giudice

Il religioso è finito sotto inchiesta dopo le accuse di una adolescente

Un prete (foto di repertorio)

Un prete (foto di repertorio)

Grosseto, 5 settembre 2014 - LA VICENDA ha colpito chiunque ne sia rimasto coinvolto. E ora dalla fase delle indagini si passa a quella dell’analisi delle prove o indizi raccolti e poi, forse, al giudizio. Nei giorni scorsi, infatti, è stato notificato al parroco e ai suoi legali, l’avviso di chiusura indagini sulle accuse di molestie sessuali mosse a un relogioso della provincia da parte di una adolescente. Una ragazzina che frequentava la sua parrocchia. Proceduralmente si tratta della fase che precede la richiesta di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero. UN’INDAGINE iniziata nel silenzio assoluto, nei primi mesi del 2013. Aperta a seguito dei racconti di una ragazzina che si sono poi trasformati in denuncia dei genitori. Le attenzioni del prete sarebbero state troppo intime. Questo è quanto ha spiegato l’adolescente, ora di qualche anno più grande, agli investigatori prima e che ha poi ripetuto davanti al giudice per le indagini preliminari, Marco Bilisari, nel corso dell’incidente probatorio svoltosi alla fine dello scorso anno. Racconto che al termine della perizia il professionista incaricato ha ritentuo «attendebile» e supportato da quanto affermato da alcune amiche della presunta vittima. A coloro con le quali si era confrontata dopo avere subìto i presunti abus sessuali. Dall’altra parte c’è il religioso che dall’inizio delle indagini non è più nella sua parrochia. Colui che è diventato l’orco per la ragazzina, e che sembrerebbe non darsi pace per il terremoto di accuse che gli sono arrivate addosso e che respinge.

SI È ALLONTANATO dalla sua parrocchia. Dal quel mondo che aveva costruito in anni e anni di permanenza. Ora dovrà comunque comparire davanti a un giudice. Alla chiusura indagini seguirà la richiesta di rinvio a giudizio e poi la fissazione della data in cui pubblica accusa, indagato e difensori (è assistito dagli avvocati Bruno Leporatti e Lorenzo Mascagni) si presentaeranno davanti al giudice dell’udienza preliminari che deciderà se il parroco dovrà essere processato o meno. Oppure, a seconda delle scelte della difesa, potrebbe essere lo stesso gup a dover emettere una sentenza, in caso l’imputato chieda di essere giudicato con riti alternativi. Nel corso delle indagini, gli investigatorio hanno pperquisito i locali che erano a disposizione del parroco e sequestrato il suo computer personale. Secondo indiscrezioni non sarebbe stato trovato niente di compromettente all’interno del personal computer. Una vicenda dalla quale, comunque vada a finire, non si potrà più tornare indietro. Una ferita che non si rimarginerà mai completamente per tutti coloro che ne sono rimasti coinvolti.