I misteri della fornace di San Martino: inchiesta bis sulla morte di Guidarini?

La presenza di un’altra persona potrebbe far scattare una nuova indagine / PERIZIA CHOC: "QUELLA NOTTE GUIDARINI NON ERA SOLO"

FORNACE Dopo la tragedia (foto Aprili)

FORNACE Dopo la tragedia (foto Aprili)

Grosseto, 1 marzo 2015 - La superperizia sulla tragedia nella fornace di San Martino getta indubbiamente un’ombra importante sulle indagini seguite al decesso di Massimo Guidarini, l’operaio di 47 anni morto nella notte tra l’8 e il 9 aprile del 2007, mentre stava coprendo il turno nella fornace della San Lorenzo Laterizi, a San Martino. Una tragedia consumatasi nella sera tra Pasqua e Pasquetta che sconvolse la Maremma. Ci sono voluti sei anni e quattro di processo per mettere un punto fermo. Almeno così sembrava. Per arrivare alla sentenza di primo grado, il 12 luglio del 2013. Ma quelle condanne a un anno di reclusione per Flora Nencini, amministratrice della società all’epoca dei fatti, e a sei mesi per Luigi Nalesso, responsabile della sicurezza, potrebbero essere ribaltate. A questo punto non ci sarebbero colpevoli per la morte di Guidarini. Nessun responsabile. Ciò che però sconcerta nella perizia firmata da Giovanni Romanini è l’altissima probabilità con cui il perito dà la presenza, quella tragica sera nella fornace, di un’altra persona oltre Guidarini. Colui o colei che avrebbe di fatto riattivato il sistema di scorrimento dei carrelli che trasportano i mattoni da cuocere, mentre Guidarini era vicino alla precamera per controllare che cosa fosse accaduto.

Un’ipotesi mai presa in considerazione durante le indagini. E che potrebbe portare i giudici della Corte di Appello di Firenze non solo a sentenziare alla luce di quanto emerso con la perizia, ma anche ad inviare gli atti, cioè la superperizia, alla procura per avviare un’inchiesta bis sulla tragedia della fornace. Chi c’era quella notte insieme a Guidarini? Chi ha riattivato il sistema spostando il selettore sopra il forno da "locale" a "remoto"?

Per Romanini non può essere stata la vittima. Non avrebbe avuto il tempo. Alle 21:26.10 scatta l’allarme della mancata chiusura della controporta che separa la precamera dal forno, sei secondi dopo alle 21:26.25, il problema era stato risolto e la controporta era chiusa. Ma chi ha fatto ripartire il sistema se lo stesso Guidarini aveva bloccato tutto, andando poi a vedere che cosa fosse accaduto nella precamera? Non lui, secondo Romanini. Lunedì prossimo la Corte di Appello emetterà una sentenza, ma comunque sia non servirà a risolvere i misteri della fornace.

Cristina Rufini