Il dentista che cura gratis i bambini: "I loro sorrisi: il regalo più bello, ora aiutiamo gli anziani"

Valenti lancia un appello ai colleghi / LA STORIA A 'LA VITA IN DIRETTA' / "C'E' CRISI, CURO GRATIS I BAMBINI"/ L'EMOZIONE DI UN DOTTORE BUONO / BOOM DI RICHIESTE

Giovanni Valenti

Giovanni Valenti

Grosseto, 29 settembre 2014 - CI SONO DISEGNI che raccontano, con i colori, sorrisi nuovi. E sono appesi alle pareti dell’ambulatorio del dottor Giovanni Valenti, il dentista grossetano salito alla ribalta delle cronache nazionali grazie a un’idea di volontariato raccontata a La Nazione lo scorso luglio. L’idea era quella di curare gratis i bambini che non potevano permettersi cure mediche, una di quelle favole reali delle quali si ha un grande bisogno. Ci sono quasi centocinquanta storie da raccontare, una per ogni bambino che è stato curato gratuitamente dal dottor Valenti e dalla moglie Letizia, e che ora vedono nel dentista un grande amico. Tante le storie toccanti, anche perché le famiglie che da ogni parte d’Italia hanno chiesto aiuto al dottor Valenti, lo hanno fatto perché non avevano altra possibilità di curare i propri figli. E c’è anche l’episodio che ha commosso il medico perché non ha potuto aiutare un bimbo autistico che avrebbe avuto bisogno di un’anestesia generale — il dottor Valenti si era confrontato con il neuropsichiatra che ha in cura il ragazzino perché, a causa della patologia, il bimbo non apriva neppure la bocca e aveva reazioni forti — ma Valenti non può praticarne. Non ha potuto far nulla. «Un piccolo peso che resta sul cuore — commentano lui e la moglie ripensando ai tanti casi affrontati — perché siamo stati costretti a rifiutare le cure a questo bambino che ne ha realmente bisogno».

CI SONO due sorelline di 13 e 14 anni alle quali il dottore ha tolto tutte le radici perché non si erano mai curate e avevano bocche distrutte. Per loro ora comincia il percorso di ricostruzione. «Ogni storia ci commuove perché c’è un intero Paese con tutta la sua crisi che si racconta nel nostro ambulatorio. Ecco perché — spiega il dentista — abbiamo preso spunto da una gita nella barca a Livorno dove ‘lavorano’ ragazzi down per allargare le cure anche a loro, i quali spesso non vengono curati da altri dentisti. Ma io ne ho avuti molti e so come gestirli. Poi lancio l’appello, ringraziando le ditte che ci forniscono gratis guanti e kit monouso che usiamo ogni martedì e giovedì pomeriggio per i bimbi, per chiedere aiuto a quanti odontotecnici vorranno aiutarci anche sul fronte anziani. Anche se ci venisse donata una dentiera al mese, questo sarebbe utile per aiutare i casi più disperati dei nostri anziani che non sopravvivono con la pensione. Ma da soli non ce la facciamo, vorremmo costruire una rete di solidarietà. L’Italia ha bisogno che gli italiani non si voltino le spalle, anzi, si sostengano». Ci sono disegni che restano, coi loro colori, a raccontare il legame che si è creato tra i piccoli pazienti e il dentista ‘buono’ di Grosseto, matite che parlano di nuova gioia e di strette di mano, di lacrime di tanti genitori che avrebbero altrimenti visto crescere i proppri figli con bocche devastate, senza poterli aiutare. Ci sono strette di mano e baci sulle guance, ci sono saluti e occhioni grandi che guardano. E vedono qualcosa di bello, di buono, che indossa un camice bianco.

CI SONO disegni che nessun programma televisivo o rotocalco nazionale può spiegare ma che dentro hanno tutta la fantasia dei piccoli verso il loro eroe dal cuore grande.