Detenuto si toglie la vita in cella a Grosseto

L'uomo aveva 47 anni. La denuncia del Sappe

Un detenuto in cella (foto di repertorio)

Un detenuto in cella (foto di repertorio)

Grosseto, 21 settembre 2016 - Ennesimo caso di suicidio in carcere. Lo rende noto il sindaco della polizia penitenziaria Sappe. Questa volta l'episodio è avvenuto a Grosseto. L'uomo, un italiano di 47 anni, era detenuto perchè indagato per i reati di lesioni e maltrattamenti in famiglia. Il 47enne, originario della Puglia, già in passato detenuto a Grosseto per altri reati, si è tolto la vita la notte scorsa impiccandosi alla finestra della sua cella.

"L'agente di servizio - spiega il segretario toscano del Sappe Pasquale Salemme - aveva fatto il giro di controllo alle 3 e l'uomo dormiva (o almeno così sembrava); al successivo passaggio, alle 3.15 circa, l'ha trovato impiccato alla finestra. Subito si è intervenuti ma purtroppo non c'è stato nulla da fare".

Il sindacato, che ha diffuso la notizia a margine del suo XIII consiglio regionale in corso a Montale (Pistoia), rileva che al 30 agosto scorso, nel carcere di Grosseto "erano detenute 17 persone rispetto ai 15 posti letto regolamentari: 9 erano gli imputati, 8 i condannati", evidenziando però le "criticità gestionali ed organizzative del penitenziario e e sollecitando un'ispezione ministeriale". Per il segretario generale del Sappe Donato Capece "questo nuovo drammatico suicidio di un altro detenuto evidenzia come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari, lasciando isolato il personale di polizia penitenziaria (che purtroppo non ha potuto impedire il grave evento) a gestire queste situazioni di emergenza. Il suicidio è spesso la causa più comune di morte nelle carceri". "La situazione nelle carceri - conclude - resta allarmante. Altro che emergenza superata".