Siccità, le associazioni di categoria vogliono lo stato di calamità

Forte presa di posizione di Coldiretti, Cia e Confagricoltura

Agricoltura

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Grosseto, 26 aprile 2017 - "La peggiore crisi idrica degli ultimi dieci anni". Le associazioni di categoria Coldiretti, Cia e Confagricoltura sono concordi nel denunciare la perdurante siccità che da mesi attanaglia la Maremma. Anzi, Confagricoltura e Cia hanno addirittura avanzato formale richiesta alla Regione Toscana del riconoscimento dello stato di calamità naturale. Stessa cosa ha fatto la Coldiretti regionale. "Ad aprile le precipitazioni sono state del 47,4% inferiori alla media" scrive Coldiretti. Andrea Renna e Marco Bruni, direttore e presidente dell’associazione aggiungono: "Una situazione preoccupante la popolazione e le coltivazioni poiché l’acqua è determinante per ricostruire le riserve idriche necessarie alle piante alla ripresa vegetativa primaverile per crescere e, soprattutto, garantire i raccolti. Invece della pioggia la primavera ha portato il gelo con effetti devastanti, soprattutto in montagna, su vigneti, frutteti e ortaggi. In ginocchio – continuano i dirigenti di Coldiretti – sono anche le coltivazioni orticole all’aperto nelle zone più alte in quanto, in molti casi, erano già stati tolti i tessuti da serra. Il riconoscimento dello stato di calamità è indispensabile".

"E' opportuno – sostengono i due presidenti di Confagricoltura e Cia, Attilio Tocchi ed Enrico Rabazzi – che il sistema Artea provveda a predisporre, in tempi rapidi, le necessarie procedure per la segnalazione di danno, richiesta che dovrà essere presentata direttamente dalle imprese che hanno subito la siccità e le gelate, per il tramite dei propri Caa".

"Ci preme evidenziare questo fatto – continuano i due presidenti – al fine di mitigare e chiarire alcune indicazioni inappropriate, fornite in maniera superficiale, che circolano in questi giorni". Tocchi e Rabazzi, per quello che concerne le gelate delle scorse notti, chiedono agli agricoltori interessati di segnalare tutte le problematiche direttamente agli uffici delle loro associazioni, per valutare se sussistono le condizioni per attivare le procedure di riconoscimento, oltreché a fornire una opportuna mappatura del territorio, perché in tutta la provincia i vigneti, le coltivazioni orticole e quelle frutticole risulterebbero pesantemente colpite dal repentino abbassamento fuori stagione delle temperature.