Nuova organizzazione della rete 118: l'Asl alza il velo

Presentato ai sindaci della provincia il progetto che prevede la centrale unica a Siena

Un'ambulanza (foto d'archivio)

Un'ambulanza (foto d'archivio)

Grosseto, 30 novembre 2016 - «Effetti speciali e raggi ultravioletti» per convincere i grossetani che quella presentata ieri mattina dall’Asl ai sindaci della provincia è la migliore riorganizzazione di sempre dei servizi territoriali dell’emergenza-urgenza. Una «rivoluzione» tecnologica sintetizzabile nello slogan: «Si allontana il telefono, ma si avvicina il soccorso ai cittadini».

Già, perché la centrale operativa 118 chiude a Grosseto per aprire quella unica a Siena. Il progetto prevede: centrale unica del 118 localizzata a Siena entro fine anno «con sistema tecnologico avanzato che, tra le altre cose, invia automaticamente il mezzo più veloce sul punto in cui è richiesto l’intervento»; rete delle elisuperfici e dei campi sportivi abilitati all’atterraggio notturno per i voli di Pegaso; sperimentazione del «visore notturno» per consentire a Pegaso di atterrare ovunque anche di notte; tecnologie avanzate a bordo delle ambulanze per il monitoraggio del paziente e la trasmissione dei dati sanitari; nuova dotazione di auto mediche in ogni ospedale della provincia.

E le postazioni di emergenza territoriale (in sigla Pet)? Passeranno dalle attuali 20 (di cui 15 con personale sanitario a bordo) a 30 (di cui sempre 15 con personale sanitario a bordo: o un medico, o un infermiere). Per l’azienda si tratta di un grande potenziamento del servizio perché amplia la copertura capillare del territorio. Le Pet saranno di due tipi: con mezzo e personale del volontariato, addestrato per la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione (BLSD), il cui numero dipenderà dalla disponibilità di personale e mezzi da parte delle associazioni; oppure con mezzo e sanitario a bordo (ambulanza con medico o con infermiere; automedica), che saranno 15. IL SINDACO di Capalbio, Luigi Bellumori, prende atto, ma tutto sommato è anche soddisfatto perché «per Capalbio viene confermato un mezzo con sanitario a bordo, servizio presente e consolidato da anni con frande soddisfazione». «La velocità e l’appropriatezza dell’intervento, la rete capillare delle ambulanze BLSD, la dotazione strumentale dei mezzi di soccorso, l’integrazione con le strutture ospedaliere rappresentano una vera e propria rivoluzione, più moderna ed efficiente, nel modo di intendere il soccorso», ha detto Massimo Mandò, direttore del dipartimento emergenza–urgenza dell’Asl Toscana Sud Est.