La cipolla dell'Amiata combatte i segni del tempo

I risultati di uno studi del Cnr: il prodotto coltivato tra le province di Grosseto e Siena è 24 volte più salutare di tutte le altre varietà

Una fetta di cipolla sul viso

Una fetta di cipolla sul viso

Grosseto, 15 marzo 2017 - Fare il pieno di antiossidanti con la cipolla del Monte Amiata, una varietà risultata più salutare fino a 24 volte rispetto a tutte le altre in commercio.

È il primo risultato di una ricerca condotta dal Cnr, che ha rilevato un alto potere antiossidante in questo prodotto in grado di neutralizzare i radicali liberi e proteggere l'organismo dalla loro azione negativa.

Il segreto, spiegano i ricercatori, potrebbe essere il suolo di origine vulcanica di tutta la zona tra le province di Siena e Grosseto. Un territorio caratterizzata da un'ampia escursione termica che fornisce una base agronomica ottimale per produzioni di nicchia dalle peculiari qualità chimiche e organolettiche, come appunto la cipolla.

A studiare le caratteristiche di questa varietà autoctona è l'Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa) del Cnr, in collaborazione con GenomAmiata, associazione per la salvaguardia dei genomi animali e vegetali locali, che un anno fa ha avviato un processo di valorizzazione della produzione della zona del territorio.

La capacità antiossidante delle cipolle locali è stata misurata con un particolare metodo, il Ferric Ion Reducing Antioxidant Power (Frap), che ha rilevato come a parità di zuccheri, la cipolla amiantina sia superiore di 24 unità rispetto ad altri campioni in commercio.

«Dallo scorso anno - spiega Claudio Cantini dell'Ivalsa-Cnr - abbiamo iniziato un lavoro rivolto al potenziamento delle coltivazioni locali di cipolla per individuare le ottimali modalità di utilizzazione della biodiversità vegetale autoctona, mettendo a punto sistemi di coltivazione che rispettino il più possibile l'ambiente con il minore impiego di risorse esterne».

Lo studio dell'Ivalsa-Cnr si è concentrato anche sulle sostanze volatili contenute nella cipolla del Monte Amiata, mediante una particolare tecnica, la Solid-Phase Microextraction-Gas Chromatographic-Mass Spectrometry (Spme-Gc-Ms) grazie alla quale sono state individuate circa 100 differenti sostanze, soprattutto organo-solforate, che rendono il suo profumo più intenso rispetto a quello di altre.