Gruppo di migranti lascia Batignano per andare in vacanza in un agriturismo a Roselle

Indignato il gruppo Fratelli d'Italia in Consiglio comunale: "E gli italiani costretti a vivere in angusti alloggi popolari"

Due migranti (Foto NEWPRESS)

Due migranti (Foto NEWPRESS)

Grosseto, 3 ottobre 2017 - Dall'ex asilo di Batignano a un agriturismo di Roselle con tanto di piscina, che però non sarà messa in funzione. In questi giorni, una quarantina di richiedenti asilo presenti nel territorio già da qualche mese, assistiti dalla cooperativa «Solidarietà è crescita», lasceranno il vecchio stabile della diocesi per trasferirsi nella casa vacanze «Il regno delle fate». Non è la prima volta, in Maremma, che una vera e propria struttura ricettiva apre le sue porte ai migranti anziché ai turisti. Per un periodo limitato di tempo era già accaduto a Roccalbegna. E tuttora agriturismi presenti a Cupi, a Castiglione della Pescaia e una struttura ricettiva di Castel del Piano ospitano migranti. A Semproniano un gruppo di richiedenti asilo alloggia in albergo.

Il trasferimento dall’ex asilo di Batignano all’agriturismo di Roselle, però, riaccende nuovamente la polemica politica mai sopita in una città ove l’attuale amministrazione che la governa si è più volte dichiarata contraria al sistema territoriale di accoglienza. «Apprendere che i migranti, da anni nella frazione di Batignano, saranno trasferiti in un agriturismo di pregio, dotato di piscine, camere ammobiliate, dehors e confort, a spese dei contribuenti, quando i nostri poveri stentano a trovare un ‘buco’ nelle case popolari non ci può lasciare indifferenti» viene detto dal gruppo politico Fratelli d’Italia in Consiglio comunale.

«La nostra – evidenziano i consiglieri di Fdi Bruno Ceccherini e Andrea Guidoni – non è polemica sterile o il solito appello di chi ama accanirsi sugli argomenti ormai usurati dalle cronache e dai mezzi di informazione. Sarebbe anzi colpevole rimanere in silenzio di fronte a circostanze così paradossali che accadono nel nostro Comune». «Le richieste che ogni giorno arrivano all’amministrazione sono centinaia – proseguono – chi non ha un lavoro, chi lo ha perso ed è stato sfrattato, chi ha figli e non ha un alloggio decoroso e non ha neppure speranza di averne, poiché le graduatorie sono infinite e le abitazioni sono centellinate. Chi chiede un sostegno per pagare le bollette delle utenze, chi un contributo per non essere cacciato di casa perché non ce la fa a pagare il canone di affitto».

«Sapere che per alcuni si concede intere strutture ricettive, con ogni confort, a spese dello Stato, mentre per gli italiani non si trovano risorse per sostenere le famiglie in difficoltà, rappresenta un tipico esempio di strabismo o di discriminazione che per Fratellli d’Italia è inaccettabile. Basta fare un ‘giro turistico’ negli alloggi di emergenza abitativa ove abitare è spesso una condanna piuttosto che una soluzione ai problemi che subito emerge il degrado e l’impossibilità nel poter vivere decentemente in pochi metri quadri, con una famiglia di tre o quattro persone stipate in ambienti spesso fatiscenti. Una discriminazione – osservano Ceccherini e Guidoni – che non può essere accettata e taciuta perché di così evidente gravità di fronte ad ogni cittadino che analizza acriticamente l’attuale situazione paradossale, creata dalle scellerate politiche del Pd al governo».