Bonifazi: «Nessun campo profughi e il Comune non darà sue strutture»

Il sindaco smentisce le voci sull’utilizzo delle caserme cittadine / TOSCANA, IN ARRIVO 350 PROFUGHI: "1.300 NELL'ARCO DI UN MESE"

La prima accoglienza dei profughi

La prima accoglienza dei profughi

Grosseto, 26 giugno 2015 - L’ESODO umano prosegue incessante. Siamo terra d’approdo per migranti in fuga dai loro Paesi dilaniati dalle guerre, dalle persecuzioni e dalla fame. Mentre fra le polemiche si ricercano soluzioni nazionali ed europee per far fronte a questa emergenza diventata cronica, ogni territorio viene chiamato a fare la propria parte. Ormai si fronteggiano, più che i partiti, la paura di essere «invasi» da chi qui non può trovare lavoro ma solo diventare manovalanza per la malavita, e lo spirito caritatevole di accoglienza. C’è chi cavalca i timori della gente e li propaga magari attraverso i social network scrivendo che molti profughi saranno sistemati nella caserma Barbetti, ovvero il Parco materiali artiglieria sulla Senese vicino al Savoia Cavalleria.

«Questa notizia – commenta il sindaco Emilio Bonifazi – è una bufala. Posso dirlo con certezza perché mi sono consultato con il prefetto. Vorrei ricordare che a Grosseto ci sono solo il 6 per cento degli arrivi di migranti in Toscana. Il Comune ha deciso che non darà le proprie strutture pubbliche per creare centri di accoglienza. Non possiamo però impedire che i privati lo facciano, partecipando a dei regolari bandi della Prefettura. Da parte nostra abbiamo messo a disposizione la ex scuola della Rugginosa (con circa 20 posti) come luogo di smistamento, dove i migranti stanno al massimo due giorni per ricevere i vari controlli. Questo per evitare di farli mandare in alberghi come succede da altre parti». Quindici giorni fa la Prefettura ha lanciato un nuovo «avviso esplorativo» per individuare soggetti interessati a partecipare alla procedura per l’affidamento del servizio di accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale assegnati alla provincia di Grosseto. Attualmente sono una cinquantina i migranti ancora presenti in città, ospitati nell’ex asilo di Batignano di proprietà della Diocesi, nella struttura di via Trento gestita dalla cooperativa Uscita di sicurezza, e a Casa Betania. Altre strutture si trovano in vari comuni della provincia, da Roccastrada a Cinigiano, da Scarlino a Massa Marittima e Montieri. «La Regione – aggiunge Bonifazi – potrebbe mettere a disposizione delle sue proprietà nel sud della nostra provincia, che finora non è stato interessato dalla sistemazione dei migranti. Ma si andrà comunque avanti per piccoli gruppi in modo da non impattare con la popolazione». Sul sito della Prefettura si trova il bando a cui i privati possono partecipare per mettere a disposizione luoghi e servizi di accoglienza per i migranti. Una necessità per non trovarsi impreparati di fronte a nuovi arrivi.

Irene Blundo