Uffizi, l'addio di Natali: "Ai musei non servono manager"

Il direttore uscente della galleria fiorentina: "Queste figure sono utili nei palazzi dell'amministrazione". Nel giro di qualche settimana si insedierà il suo successore, il tedesco Schmidt

Antonio Natali

Antonio Natali

Firenze, 2 novembre 2015 - «Non c'è bisogno di manager nei musei, c'è bisogno dei manager nei palazzi dell'amministrazione». Nella sua ultima uscita pubblica come direttore del Museo degli Uffizi (la presentazione del Trittico di Antonello da Messina - formato dalle opere Madonna con Bambino, San Giovanni Evangelista e San Benedetto) Antonio Natali ha voluto ribadire il suo pensiero sulla guida dei musei.  «Non sarà la bigliettazione degli Uffizi che risolleverà questo paese devastato - ha aggiunto Natali -. Un museo è come una scuola o un ospedale. È un servizio, indispensabile. Quando l'Italia recupererà un minimo della logica ed etica che ha perduto, se ne renderà conto».

 A settimane si attende l'arrivo del nuovo direttore, selezionato dal ministero dei beni culturali e ambientali (nell'ambito di un concorso internazionale), il tedesco Eike Schmidt.

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