Firenze e la Siria. Come aiutare i centri sanitari

Il convegno: 'La ferita siriana'

Il convegno: 'La Siria ferita'

Il convegno: 'La Siria ferita'

Firenze, 28 gennaio 2016 - Sono stati presentati ieri a Firenze il programma e le finalità del convegno internazionale “La ferita siriana”, organizzato da Sema, l’Associazione di medici siriani espatriati, che si svolge oggi, con inizio alle 9.30, nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi. L’obiettivo del convegno è promuovere le attività di Sema in ambito sanitario, soprattutto quelle focalizzate sulla popolazione siriana. Giovedì la situazione del soccorso e delle condizioni nelle quali Sema opera verrà approfondita nel corso del convegno internazionale al quale parteciperanno ospiti internazionali. L'incontro sarà accompagnato dalla proiezione di un video dal titolo “La ferita siriana”, che testimonia il lavoro dei medici in Siria in condizioni difficilissime. Saranno presenti Nabil Almureden, presidente di Sema Italia, Alhakam Afandi, segretario generale di Sema Italia, Hassan Al Batal, in rappresentanza di Sema Arabia Saudita ) Mamduh Taher Khattab –in rappresentanza di Sema Vienna) Baderddin Barho in rappresentanza di Sema Arabia Saudita) Farouk Nohan - in rappresentanza di Sema Inghilterra) e Ahmed Tomeh.

“Siamo medici – ha dichiarato Almureden –, ma quando vengono sistematicamente distrutti i centri di assistenza sanitaria e gli ospedali, quando vengono assassinati coloro che prestano soccorso significa che si vuole che la popolazione scappi”. Una denuncia forte da parte del presidente dell’associazione, che assieme agli altri colleghi ha più volte sottolineato che “l’emergenza umanitaria in Siria coinvolge anche chi potrebbe prestare loro soccorso”. Anche i rappresentanti di Sema delle altre nazioni (Turchia, Austria, Arabia Saudita, Stati Uniti, Gran Bretagna) hanno denunciato “la grave carenza, in Siria, di personale sanitario, medicinali, sangue per trasfusioni, prodotti per le sale di chirurgia e protesi per i tantissimi mutilati e feriti dai bombardamenti”. La Siria sta vivendo una situazione drammatica, ma Sema, “che opera senza fini politici ma solo umanitari e in collaborazione con altre organizzazioni umanitarie”, cerca la collaborazione su più fronti, sia per cercare non solo di assistere feriti e malati, sia per formare nuovo personale medico e paramedico, che lavori sul campo, e persino per riparare le attrezzature sanitarie danneggiate dai bombardanti. E’ stato anche ricordato che punti di assistenza, non solo medica, di Sema sono stati aperti lungo i percorso affrontato da migliaia di siriani che stanno abbandonando il loro paese. Da Firenze, dunque, parte un appello alle istituzioni italiane ed europee per sostenere il lavoro umanitario di questi medici e per dare appoggio al riconoscimento dell’associazione presso le Nazioni Unite.

“L’Italia – ha detto ancora Almureden - non ci ha mai fatto mancare il suo sostegno (con i fondi italiani è stato costruito uno degli ospedali distrutti dai bombardamenti, ndr.), ma abbiamo bisogno di tante forze e di un impegno più deciso a livello internazionale, perché quanto sta accadendo in Siria è una vera tragedia”.

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